Seat Pagine Gialle punta con decisione su Internet («che in Italia lanno scorso è diventato un vero mass media» afferma il gruppo), ma decide di non concedere il dividendo agli azionisti per rifondere parte dellingente e caro debito (il tasso medio è del 6,5%) e assiste al crollo del titolo in Borsa, che ha perso un quinto del suo valore, ovvero il 20% a 0,107 euro, anche a causa di conti economici non proprio brillanti.
È stata una giornata intensa per i vertici della società ex Telecom, quella della presentazione dei dati agli analisti finanziari di ieri, ma che ha chiarito le strategie del gruppo. «Il nostro obiettivo è quello di ricollocare un business centrato sui prodotti cartacei - ha spiegato lad Luca Majocchi - sempre di più sullon line, dove il mercato è fortemente concorrenziale, ma molto più promettente». Secondo le stime della Seat, il 2007 ha registrato limpennata a più di 23 milioni di utenti Internet in Italia (contro i 19 milioni del 2006), con un mercato pubblicitario totale arrivato a 680 milioni. E le proiezioni per il futuro sono di forte crescita: un miliardo questanno, 1,3 nel 2009, 1,8 miliardi nel 2010.
Con ricavi 2007 in calo dello 0,5% rispetto al 2006 e un margine operativo lordo (Ebitda) per questanno atteso a 610 milioni contro i 650 del 2007, la Borsa non ha premiato i conti Seat: il titolo è stato sospeso più volte al ribasso e per tutta la giornata ha segnato perdite superiori al 20%, anche su ipotesi di delisting, secondo qualche operatore forse anticipate dalla scelta di non staccare cedole per il 2007 e di non fornire previsioni economiche per il 2009 e 2010. «Non so commentare quanto i soci strategici dellazienda come i fondi di investimento possano valutare ipotesi di delisting o simili: mi sembrano scenari un po estremi e di non facile realizzazione», ha detto Majocchi. Che ha invece fiducia nel futuro. «La società è solida. Il calo in Borsa è un fatto puramente meccanico - afferma lad - e ora focalizzeremo il nostro business sullItalia: abbiamo già 300 nuovi agenti di vendita specializzati per i prodotti Internet».
Nessuna novità sulla sostituzione del direttore finanziario Maurizia Squinzi, che a fine mese, come annunciato, lascerà il gruppo, e che potrebbe avere una cambio interno, così come le diverse controllate allestero (Telegate e KlickTel in Germania, Eurpages e Wlw in Francia e Germania, Thomson in Inghilterra e Katalog in Turchia) non sono in immediata fase di vendita, piuttosto di riorganizzazione. «Come tutti i gruppi che hanno in portafoglio diverse partecipate, valutiamo sempre eventuali offerte del mercato» ha concluso Majocchi.
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