da Roma
Confusione e imbarazzo. Al punto che al di là delle divergenze di vedute tra la sinistra radicale e il resto della maggioranza, pure allinterno dellala più movimentista non si disdegnano i distinguo sul corteo di Roma a favore dei precari. Uno per tutti, quello del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Che, seppure comunista doc, fa sapere senza incertezze di non condividere il «duplice ruolo di lotta e di governo» della maggioranza. Perché, spiega lesponente del Pdci, «se in questo momento uno non ha un motivo specifico e sicuro per contestare aspetti che sono contenuti nella Finanziaria, allora dovrebbe astenersi dal fare questo tipo di manifestazioni». Stare sia al governo che allopposizione, spiega prendendo le distanze da autorevoli esponenti del suo partito, «lho sempre trovato un difficile esercizio di equilibrio» perché «prendere decisioni che comportano atti di governo stride un po con il fatto di lottare». Insomma, «lequilibrio» va trovato «magari a casa», per poi «comportarsi in maniera univoca». Perché «questo non è il momento adatto per fare manifestazioni di piazza». Parole che, evidentemente, non convincono il resto di Comunisti italiani. Leurodeputato Marco Rizzo, capodelegazione del Pdci a Strasburgo, ci tiene infatti a sottolineare che «Bianchi è un ministro indipendente del Pdci». E aggiunge: «Ho letto le sue dcihiarazioni sul fatto che non è il momento di scendere in piazza. È davvero indipendente, non vorrei lo fosse troppo...». La protesta, spiega ancora Rizzo, «è legittima e sacrosanta» perché «in Finanziaria sul lavoro precario cè poco o nulla». Leurodeputato del Pdci ribatte poi a chi gli fa presente le critiche arrivate da Margherita e Ds. «Io - spiega - riscontro che cè una profonda delusione nel nostro elettorato per una Finanziaria di questo tipo. Mi auguro che sia cambiata profondamente. E a chi non piace la piazza rispondo: Sono forse meglio le cene con Montezemolo?».
Ma i distinguo non finiscono qui. Di livello, per esempio, quello tra il Pdci e la Cgil, cui dà voce Manuela Palermi. Al corteo, accusa il capogruppo al Senato di Pdci e Verdi, «cè poca Cgil perché il suo segretario generale Guglielmo Epifani ha appoggiato la Finanziaria con imprudenza». «Nella manovra - spiega - cè qualcosa di positivo ma anche molto di negativo che va cambiato». Per questa ragione, «la manifestazione è molto critica nei confronti del governo». E ancora: «Correggere la Finanziaria e dare risposte a questa gente è una condizione irrinunciabile». Possibili, poi, dei compromessi sulla legge 30. «Può anche essere modificata gradualmente - dice la Palermi - ma bisogna dare un segnale. Ad esempio i 250mila precari nel pubblico impiego: assumerli costerebbe pochissimo».
Lultima divergenza di vedute è quella di Fernando Rossi, lex senatore del Pdci che ha abbandonato platealmente il partito proprio in polemica con il segretario Oliviero Diliberto.
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