E poi regalano 200mila euro ai giovani immigrati

Neppure il tempo di prendere atto di una spesa ben fatta da parte della Regione, che subito arriva la notizia contraria. L’annuncio dell’ennesimo contributo alla causa degli extracomunitari. O meglio, a fondi per l’integrazione degli stranieri in Italia. È uno dei primi effetti della legge Vesco, quella che la Casa delle Libertà è intenzionata a cancellare con il referendum abrogativo regionale per il quale dovrebbe essere in corso la raccolta di firme.
Questa volta sono 200mila gli euro che la giunta ha deciso di destinare alle quattro Province liguri per «perseguire l’obiettivo dell’inserimento socio-lavorativo dei giovani a rischio devianza». Giovani sull’orlo della delinquenza e comunque giovani immigrati, visto che tutta la delibera fa riferimento a loro. Lo stanziamento scatena la reazione di Gianni Plinio, capogruppo di An, e di Matteo Rosso, consigliere di Forza Italia: «Spendiamo queste cifre per inserire nel mondo del lavoro 48 giovani immigrati in un regione in cui a migliaia sono i giovani disoccupati e i precari italiani in cerca di un lavoro stabile. Non vorremmo che i veri beneficiari siano in realtà i 10 orientatori e mediatori culturali lautamente remunerati e messi a disposizione dalle quattro Province».
I due consiglieri dell’opposizione ricordano anche che la Regione si farà carico di distribuire altri 188mila euro per la promozione di corsi di italiano per immigrati. Soldi che in realtà arrivano dal ministero e che non incidono sul bilancio regionale, ma che rappresentano già un aiuto importante per l’inserimento degli immigrati.

«La realtà - chiosano Plinio e Rosso - è che il centrosinistra ligure è diviso praticamente su tutto ma si ritrova unito esclusivamente nello spreco sistematico del pubblico denaro. E continueremo a monitorare tutte le spese inutili».

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