da Milano
Ormai le ha fatte tutte. Dai filmetti porno su Internet alle comparsate nei reality show dove, pulendo un porcile o lavorando su un peschereccio, dimostra al mondo che anche lei è una comune mortale. Dulcis in fundo in Giappone lhanno trasformata in fumetto e da qualche tempo sè messa in testa di fare la cantante. Ora il misfatto è compiuto, il suo singolo Stars Are Blind è un tormentone nelle radio e nelle classifiche pop e il suo album di debutto Paris (con regolamentare dvd allegato) è uscito ieri in Italia. Lei è Paris Hilton, una delle ereditiere più ricche del mondo, che invece di baloccarsi coi soldi di papà a caccia di avvenenti scapoli continua a cimentarsi in pericolose sfide artistiche. Ma quando si ha un nome come il suo si cade sempre in piedi.
La signorina poi ha radunato un pool di maghi della canzone come Scott Storch (che tra laltro scrive anche per Beyoncé), Kara DioGuardi (che ha lavorato con Christina Aguilera), Billy Steinberg (eminenza grigia per Madonna e Cindy Lauper), è andata in studio a Miami e Los Angeles con gente che cura i suoni dei Black Eyed Peas e di Justin Timberlake... Il risultato è un pugno di canzoncine dai suoni curatissimi e patinati quanto freddi ed inutili. Lei dice di ispirarsi ai suoi miti: Madonna, Gwen Stefani, Deborah Harry dei Blondie. Storch, uno che se ne intende, ha dichiarato: «Ha una discreta abilità musicale. Il suo senso del ritmo è molto migliore di quello di un sacco di cantanti che ho prodotto nel passato». Non si può dire che le canzoni siamo sgradevoli, ma scivolano via senza lasciare il segno e la voce è un sussurro, monotona e a tratti troppo mielosa. Brani a cavallo tra disco music e pop per minorenni come Screwed (il primo brano inciso da Paris) o Not Leaving Without You sono perfetti da ascoltare il mattino facendosi la barba, la cover di Do Ya Think Im Sexy di Rod Stewart è piuttosto sbiadita, ma il cavallo di battaglia è Stars Are Blind, brano che ricicla il reggae rock degli Ub40 ma si è già piazzato al quinto posto nella classifica dei singoli italiana. È una canzone gradevole, simpatica, accompagnata da un video elegantemente firmato da Chris Applebaum che, manco a dirlo, va forte su Mtv e sulle altre tv musicali. Sulla genesi del pezzo la Hilton ha detto: «Inizialmente lalbum era più rock, una via di mezzo tra le Go-Gos e i Blondie. Abbiamo pensato che fare un brano reggaeggiante fosse una buona idea per spezzare un po il ritmo».
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