I postini, come anche i pugili suonati, i mariti fannulloni, le mogli che distruggono la macchina, i grafici aziendali a picco e altre meritevoli categorie del passato recente, si trovano ormai soprattutto (tranne i grafici aziendali a picco) nelle vignette della Settimana Enigmistica. C'è sempre un bambino pestifero che getta bucce di banana, c'è sempre un cane per i loro tormentati fondischiena, ma per fortuna i suoi denti sono di carta come del resto anche il fondoschiena. La realtà, a differenza dell'enigmistica, li ha dichiarati riformabili.
Lo scrittore americano Jonathan Franzen dedicò, nel suo volume Come stare soli, un eccellente saggio (forse il migliore dell'intera raccolta) dal titolo «Lettere smarrite» al crollo irreversibile delle poste a Chicago. La fine del sistema postale figura, in quello scritto apocalittico, come una conseguenza inevitabile e in qualche modo prevedibile della società post moderna.
Da noi le poste funzionano forse un po' meglio che a Chicago, tuttavia c'è chi, come il sottoscritto, auspica anche per il nostro paese una soluzione alla Svizzera. Se i romantici svizzeri (ammesso che ne esistano) proveranno un po' di nostalgia per la fine della professione del postino, sono certo che molti altri saranno d'accordo con la riforma che li manda definitivamente in pensione.
I postini andranno a scomparire, ma saremo liberati dalla tirannia della carta: vi sembra poco? Prendiamo il mio caso. La quantità di carta che mi arriva giornalmente via posta è tale da generare in me un senso di oppressione accompagnato a claustrofobia e asma. Ho fatto i conti: siamo sulla ventina di chili la settimana, ferie comprese.
Del resto, i postini sono pochi già adesso, i loro giri sempre più vasti, il tempo per distribuire la posta nelle caselle non c'è più. Così tocca a me frugare in quel ciarpame comune per cavarvi fuori il mio ciarpame. E poi ci sono le poste private, e poi ci sono i pony... Chili, quintali di carta. E carta significa polvere, e polvere significa acari, tosse, asma, bronchite.
Le poste svizzere hanno pensato di risolvere il problema applicando un principio elementare: scannerizzare tutto quello che può essere scannerizzato e spedirlo in formato pdf (o simili) direttamente sul vostro indirizzo e-mail. È più salutare, più ecologico e soprattutto costa molto meno. Stamperete solo quello che v'interessa davvero, il resto sarà spam.
I romantici svizzeri rimpiangeranno senz'altro la figura del postino, che suona due volte o anche una o tre e popola tanta letteratura e tanto cinema. Come farà l'arte senza i suoi postini? Che è come dire: come farà D'Annunzio senza i suoi pastori?
La risposta è: farà, farà...
Dal punto di vista dello scrittore, piuttosto, invidio già l'uomo che, vincolato da segreto professionale, aprirà le lettere per passarle allo scanner. Quante storie, quante vicende - amori, lutti, speranze, fallimenti, compravendite, ingiunzioni, intimazioni, bollettini Irpef, lettere di assunzione o di licenziamento, comunicati speciali - passeranno sotto le sue mani imparziali.
Imparziali? Diciamocelo: impossibile che, di quando in quando, non gli venga la voglia di dare una sbirciatina, cedendo alla curiosità. Ecco qui per esempio una bella busta con una calligrafia conosciuta. E questo chi è? Guarda un po, è il mio migliore amico che scrive... scrive all'amante! Dio mio! E come si chiama questa amante? Guarda un po': si chiama come mia moglie... Ma non può essere lei, visto che l'indirizzo è quello di... ma conosco anche lei, è un'amica di mia moglie, e non si chiama come mia moglie... Vuoi vedere che...
Tranquilli. Non succederà niente di tutto questo perché, sapendo che qualcuno aprirà le nostre lettere, noi ci guarderemo bene dallo scriverle allo stesso modo di prima. Al bando gli sfoghi e le confidenze: nella società della comunicazione, anche gli scanner hanno orecchie, le intercettazioni non finiscono mai, come gli esami. La letteratura epistolare cambierà dunque stile. Aumenteranno i messaggi in codice, le allusioni, le frasi che girano a vuoto e sembrano non dire niente mentre dicono tutto. Suppongo che perfino i romanzi epistolari cambieranno faccia.
Ma se, tra i tanti addetti allo scanner, ci fosse uno scrittore capace di decifrare i codici? Pensate quante storie passerebbero giornalmente sotto i suoi occhi.
E a lui non resterebbe che scriverlo.
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