E il Prc minaccia: «Ora basta favori a Confindustria»

da Roma

Più soldi alla scuola pubblica meno favori a Confindustria. A Rifondazione comunista questa manovra continua a non piacere affatto e il suo leader, Franco Giordano, parte all’attacco del provvedimento che, accusa, favorisce la grande industria ed invece toglie risorse al comparto dell’istruzione, fondamentale per lo sviluppo futuro del paese.
«L'impianto della legge finanziaria si sta sempre più sbilanciando a favore del sistema delle imprese - denuncia il segretario nazionale di Rifondazione -. Le risorse destinate anche dopo l’ultimo accordo sul trattamento di fine rapporto sono sempre più ingenti». Dunque Rifondazione chiederà «un riequilibrio in direzione delle lavoratrici e dei lavoratori. A cominciare da una più equa ripartizione del cuneo fiscale, intervento che intendiamo sottoporre al dibattito parlamentare. Certo è che da oggi in poi la legge finanziaria non può più avere come referente la Confindustria».


Giordano si dice convinto del fatto che «il futuro di questa coalizione e del paese si gioca sulle risorse da destinare alla scuola, all'università, alla ricerca, alla stabilizzazione dei precari, all'abolizione dei ticket sanitari». E non solo. Giordano ricorda pure ai suoi alleati che questa era la direzione indicata «nel programma dell’Unione, del quale, invece, talora si smarrisce la memoria».

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