Pierluigi Bonora
da Milano
Sarà un rendiconto improntato sul ritrovato ottimismo quello che domani Sergio Marchionne presenterà al consiglio di amministrazione della Fiat. Alla riunione, convocata ufficialmente per lesame del budget 2006 e per mettere a calendario le date dellassemblea nonché dei prossimi incontri del board, lamministratore delegato non mancherà di mettere laccento sulla volata di fine anno della divisione Auto.
Ma cè un altro motivo di soddisfazione per Marchionne: lintenzione manifestata da Standard&Poors di innalzare, nel 2006, il giudizio sul Lingotto «se ci saranno segnali positivi a livello di risultati operativi». «Il prossimo - ha commentato Guy Deslondes, responsabile corporate rating dellagenzia - sarà un anno fondamentale per la Fiat; nel 2005, anno già di miglioramento, abbiamo cambiato la previsione da negativa a stabile». E questo mentre gli analisti continuano ad aspettarsi un ultimo trimestre spumeggiante per Fiat Auto, con un utile operativo di 20-30 milioni grazie all«effetto Grande Punto». Domani sul tavolo della sala riunioni Marchionne snocciolerà i dati sulle immatricolazioni europee di automobili a novembre: in uno scenario che il Centro Studi Promotor definisce «grigio» (le vendite nellUe sono diminuite del 2,8%, con lItalia unico tra i 5 mercati più importanti a presentare il segno «più»), il gruppo Fiat può sorridere. Le tre case torinesi hanno immatricolato quasi 80mila vetture (più 2,9%); il solo il marchio Fiat è cresciuto in volumi (più 9,1%) con una quota di mercato in salita dello 0,6 per cento. Stabile la quota Lancia (0,8%) e in leggero calo quella della sempre sofferente Alfa Romeo, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali anche se la 159 ha migliorato dello 0,4% le vendite rispetto a ottobre. Panda continua a essere la vettura più venduta tra le city-car con oltre 16mila esemplari immatricolati e ha il 27,9% di quota. La gamma Punto, con circa 26mila vendite detiene il secondo posto nel segmento delle utilitarie con il 9,9% di quota, mentre la Grande Punto ha ricevuto ordini per oltre 71mila unità. Landamento positivo di novembre ha permesso alla quota mercato di Fiat Auto di fare un piccolo passo avanti, dal 6,8% di un anno fa e dal 6,9% di ottobre al 7,1% del mese scorso. Tra gennaio e novembre, invece, la penetrazione del gruppo (6,51%) resta ancora lontana dal 7,45% del 2004 quando, però, le vendite erano ancora condizionate dal fenomeno «chilometri zero». Tra i gruppi, insieme a Fiat Auto, anche Bmw (6,5%), Toyota-Lexus (5%) e DaimlerChrysler (1,9%) hanno chiuso il penultimo mese dellanno con dati positivi. Pesanti, invece, i cali di Renault (15,3%) e Nissan (29,6%).
In Borsa, intanto, il titolo Fiat ha segnato un progresso dello 0,32% e, secondo gli analisti, lazione dovrebbe chiudere lanno intorno a 7,7 euro.
Non mancano, però, quelli che temono gli effetti indesiderati dellaumento di capitale che si è chiuso ieri.
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