«Bisogna dare più attenzione alle piccole e medie imprese. A noi interessa lesperienza italiana, un sistema in grado di dare un impulso sostanziale anche alla nuova economia russa». Così parlò Vladimir Putin, nel suo intervento al forum italo-russo in corso a Mosca.
«Nonostante la crisi - ha aggiunto Putin - i nostri due Paesi guardano con ottimismo al futuro. È importante, in questa esemplare collaborazione economica tra Mosca e Roma, trovare nuove vie di investimenti, che costituiscono una delle priorità del mio governo. Questo forum è un evento eccezionale che darà ulteriore impulso ai nostri rapporti». E ha salutato con soddisfazione limpegno finanziario di Eni ed Enel in Russia: «Il settore energetico - ha concluso - è una strada a doppio senso, la cooperazione tra i nostri Paesi in questo campo è in espansione».
Conquistata dalle lusinghe di Vlad, Emma Marcegaglia è andata oltre, auspicando un «forte e rapido avvicinamento della Russia alla Ue e il suo ingresso nel Wto».
«La Federazione russa - ha aggiunto Lady Confindustria - è per noi italiani, e per tutti i Paesi Ue, un mercato naturale, anche per prossimità geografica. Questo è un grande Paese e un grande mercato. Sappiate - ha detto rivolgendosi a Putin - che siamo e saremo al vostro fianco in tutte le sedi internazionali, a partire dal G8 Business Summit, che Confindustria ospiterà in Sardegna a fine mese, nel percorso di adesione allorganizzazione mondiale del commercio».
Per il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, si può fare ancora di più: «Il nostro obiettivo - ha detto - è diventare il primo partner economico della Russia e dei suoi imprenditori che sanno di poter trovare negli imprenditori italiani validissimi interlocutori». E ha ricordato che ci sono «ampi margini di crescita» nei rapporti commerciali tra i due paesi e che lobiettivo della missione è quello di portare in Russia «il meglio del sistema Italia, che vogliamo radicare in regioni che finora lo hanno conosciuto meno di altre». Poi il siparietto con la Marcegaglia: «Lei oggi è un cigno», le ha detto Scajola.
Alcune settimane fa, infatti, il ministro Scajola aveva dato dei «corvi» agli uffici studi che fornivano dati economici peggiori di quelli ufficiali del governo.
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