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E il «Quartetto» rilancia la «road map»

New York. Ora l’obiettivo è rilanciare il processo di pace in Medio Oriente. Dopo il ritiro da Gaza, che ha segnato per Israele e per il dialogo tra israeliani e palestinesi una svolta storica, il Quartetto composto da Stati Uniti, Onu, Unione europea e Russia intende ripartire e cercare di spingere per una soluzione a lungo termine del conflitto mediorientale.
A margine dei lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il gruppo si riunirà il 20 settembre nel primo incontro a livello ministeriale dopo il ritiro dalla Striscia di Gaza. Un primo passo per aprire nuovi colloqui e nuovi spiragli di pace per la regione.
L’amministrazione Bush e il rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Javier Solana, sperano che il ritiro dia un impulso nuovo alla «road map», che dovrebbe da ultimo portare alla creazione di uno Stato palestinese. «Vogliamo tornare alla road map con una nuova energia», ha dichiarato nei giorni scorsi il Segretario di Stato, Condoleezza Rice.
Dal canto loro, i palestinesi reclamano con insistenza un rilancio del piano internazionale, temendo che Israele invochi lo sgombero come pretesto per rifiutarsi di evacuare la Cisgiordania, dove vive la maggioranza dei coloni israeliani. Gli israeliani chiedono invece come condizione dopo lo sgombero lo scioglimento dei gruppi estremisti palestinesi, una via che rischia di essere ancora lunga.

I gruppi integralisti rivendicano infatti il merito di avere spinto Israele a lasciare Gaza.

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