E il ranking dell’Italia sprofonda sempre più

di Filippo Grassia

Q uarti siamo nel ranking Uefa e quarti rimarremo indipendentemente dai risultati del Milan, l’unico club italiano ancora in gara. L’eliminazione di tutte le altre squadre zavorra invece la classifica europea con pesanti ripercussioni sulla distribuzione del budget finale da parte dell’Uefa: all’incirca 10-12 milioni in meno rispetto a Spagna e Germania che vantano il maggior numero di rappresentanti (5 e 3, rispettivamente) nei quarti di Champions ed Europa League. Sarebbe stato tutto un altro discorso se Napoli, Inter e Udinese, suicidatesi sul filo di lana, avessero passato il turno: da un lato avrebbero irrobustito la nostra traballante situazione, dall’altro avrebbero azzerato il contingente di Inghilterra, Francia e Olanda. Non solo. Per le società di Moratti e De Laurentiis l’addio all’Europa comporta minori introiti per 6-7 milioni a testa. Una debacle totale.
Ma torniamo al famigerato ranking. In quello attuale l’Italia, quarta con 59,838 punti, dista anni luce da Inghilterra (83,160), Spagna (79,329) e Germania (73,519), mentre mantiene un risicato vantaggio nei confronti di Portogallo (54,346) e Francia (54,178). Ancora un passo falso e il calcio di casa nostra sarà sopravanzato anche da paesi che fino all’altro ieri neanche lo impensierivano. La situazione, già grave di per sé, rischia di diventare drammatica nella prossima stagione quando Francia e Portogallo avranno la possibilità di sorpassare l’Italia e di spedirla al sesto posto. Il gap è minimo, fra i 2 e i 3 punti. Non sarà facile mantenerlo anche perché la terza classificata della Seria A dovrà superare i preliminari per arrivare al tabellone principale di Champions.
D’altra parte non c’era da aspettarsi niente di diverso dopo le sconfitte di Roma e Palermo nel turno di qualificazione di Europa League e le disfatte negli ottavi di finale di Napoli, Inter e Udinese. Le colpe sono generali e riguardano, in modo particolare, l’approccio dei club che a parole guardano all’Europa League come a un obiettivo primario e nei fatti la snobbano.

C’è poco da consolarsi con le contemporanee eliminazioni dei due club di Manchester. Da noi manca la capacità di affrontare due competizioni contemporaneamente. E poi ci lamentiamo se Prandelli fatica ad allestire un’Italia decorosa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica