E in Regione uno stop per finta

La giunta regionale ha approvato la delibera che proroga di 60 giorni il blocco per la cessione degli alloggi pubblici Ater nelle zone di pregio. Ma la proroga interesserà solo le zone omogenee di tipo A e B1 «come individuate dal vigente piano urbanistico del Comune di Roma», ha spiegato l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Bruno Astorre. «La giunta ha di fatto abolito le zone di pregio», dice il capogruppo dei Socialisti riformisti Donato Robilotta. «Nella delibera - spiega Robilotta - si fa il gioco delle tre carte perché non vengono considerate zone di pregio Prati-Delle Vittorie, Flaminio, Testaccio e metà Garbatella. Queste sono zone in cui l’Ater si appresta a vendere gli alloggi ad un prezzo medio di 400 euro al metro quadro quando il prezzo di mercato si aggira intorno ai 10mila euro al metro quadro». «Nonostante le rassicurazioni di Marrazzo e del Presidente dell’Ater di Roma Petrucci - conclude il consigliere - continuerà questa vergognosa vendita delle case che valgono 1 milione di euro a prezzi che oscillano tra i 40mila e 50mila euro.

Eppure basterebbe leggere il rapporto del Cresme, commissionato dal consiglio regionale, per rendersi conto della cattiva gestione da parte dell’Ater del suo immenso patrimonio che si aggira intorno ai 95mila alloggi con un affitto medio di 70 euro a immobile».

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