E Roma e Lazio fanno i loro conti

I giallorossi non vogliono più restare senza sponsor e scoprono che la loro maglia vale fra i 9 e i 10 milioni I biancocelesti meditano di «affittare» il marchio

Emiliano Leonardi

Un occhio al presente (Mondiale e processo dell’Olimpico) e lo sguardo rivolto al futuro, che sarà inevitabilmente figlio delle sentenze di «calciopoli». Roma e Lazio affilano le armi per affrontare la stagione 2006/07 non solo con le strategie di mercato, ma anche con operazioni di marketing e di lifting economico necessari per affrontare un pianeta calcio che sta cambiando e che si adegua sempre più all’affarismo finanziario. E allora, mentre passa quasi in secondo piano il raddoppio del valore delle azioni dell’As Roma nella sola settimana scorsa (da 0,48 a 1,09 euro in tre giorni), il marketing management del club della famiglia Sensi è al lavoro per chiudere entro l’inizio del ritiro estivo l’accordo per la sponsorship di maglia. E dunque, dopo che nella scorsa stagione l’undici di Luciano Spalletti giocò per gran parte della stagione senza «jersey sponsor», accordandosi solo alla fine con Banca Italease, nell’ambito di altre operazioni finanziarie il management giallorosso ha deciso di stringere i tempi. Ad esempio, secondo quanto risulta a sporteconomy.it, la società che ha sede a Trigoria ha scelto come «advisor» per la valorizzazione della maglia, «Sport+Markt AG Italia», filiale italiana del colosso tedesco specializzato in consultazione e ricerche di mercato. L’operazione è servita per quantificare il valore della casacca, che ora è stimato fra i 9 e i 10 milioni di euro. Tante le ipotesi al vaglio del gotha dirigenziale romanista, con Wind (telefonia) e Banca Italease (al cui interno è molto forte la presenza di Banca Antonveneta/gruppo Abn-Amro bank) che sembrano essere maggiormente interessate a fissare il proprio logo sulle maglie di Totti e compagni per la prossima stagione.
In casa Lazio (dove si vive l’incubo di pesanti provvedimenti per lo scandalo delle intercettazioni) viene annotata la posizione finanziaria, che al 31 maggio evidenziava un saldo positivo di 5,6 milioni di euro. Al quartier generale biancoceleste sono un passo in avanti rispetto a casa-Roma per quel che concerne il valore della maglia. La casacca sarà griffata Ina-Assitalia anche il prossimo anno, visto e considerato che l’accordo firmato a ottobre del 2005 era biennale. Dopo i 2,6 milioni di euro incassati per il primo anno, il club laziale si appresta a incassare 3,1 milioni per il campionato 2006/07. Va sottolineato, però, che c’è sempre una gestione straordinaria dello «spalmadebiti» che, dopo l’intervento dell’Unione europea, obbligherà la Ss Lazio, entro il 2007, ad ammortizzare un disavanzo di 127 milioni di euro. Tra le ipotesi allo studio per arginare l’elevato indebitamento si fa avanti l’ipotesi di vendere il «marchio» dei biancocelesti attraverso l’ormai nota formula del «lease back», introdotta in Italia dalla Sampdoria lo scorso anno.

Singolare, infine, la nuova valutazione del Centro di Formello, già ipotecato dalla Lazio, che evidentemente vuole ricavare nuove risorse attraverso la «ristrutturazione» dei debiti precedenti. E le azioni? Gli esperti di Borsa consigliano, per ora, di non guardare il valore del titolo. Meglio aspettare le sentenze, e poi decidere il da farsi.

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