da Roma
Abbonata al Manchester. Lurna di Nyon era zeppa di squadre inglesi, ma il destino (se questo è stato...) nelle mani dellex portiere della nazionale sovietica Rinat Dasaev, ha deciso di metterci lo zampino. E così ad aprile per la Roma andrà in scena il deja vu europeo che evoca la serata da tregenda dellOld Trafford, quel 7-1 definito da Spalletti «la piaga del nostro club».
Se ne parlò già allepoca dell«antipasto», quando tra ottobre e dicembre 2007 giallorossi e inglesi si trovarono di fronte nel girone eliminatorio: vittoria di misura dei Devils in casa e prova più che onorevole della Roma, tutto ciò dopo le frasi poco diplomatiche di Cristiano Ronaldo («quella famosa sera sul 6-0 un romanista mi supplicò di non infierire ulteriormente, altri suoi compagni invece mi minacciarono», le parole riportate dal Daily Mirror); pareggio allOlimpico in un match senza significato, con le due squadre già a braccetto agli ottavi e un Manchester in campo con le riserve.
A Trigoria non si fanno i salti di gioia per labbinamento («alla lettura del sorteggio nello spogliatoio cè stato un boato, gli accappatoi sono volati in aria...», ironizza Spalletti, mentre il direttore sportivo Pradè da Nyon sottolinea che «se avessi potuto, non avrei mai scelto il Manchester») e cè grande rispetto di un avversario tra i più temibili di quelli rimasti in corsa. Ma cè anche la consapevolezza di una Roma molto diversa da quella umiliata nel «tempio» di Manchester. «È una squadra tostissima - ammette il tecnico che assegna a entrambe il 50 per cento di possibilità di passare il turno - ma questabbinamento per certi versi può anche farci piacere, avremo loccasione di rimettere a posto quel neo che ci portiamo dietro. Ho ancora il ricordo delle facce dei miei ragazzi dopo quella cocente sconfitta, dovremo ripartire da lì per affrontare una partita di tale livello contro la formazione più forte del momento. Sono convinto comunque che neanche loro sono contenti di incontrarci».
E se lex Capello ritiene che la Roma abbia pescato tra i club inglesi quella gli «può maggiormente permettere di giocare il suo calcio», a Manchester ritengono laccoppiamento intrigante. «Incredibile, ero convinto di affrontare un inglese - dice sir Ferguson - ma è altrettanto incredibile che in un anno affronteremo sei volte la Roma. La conosciamo bene, ma anche loro conoscono molto di noi». La vera preoccupazione della dirigenza dei Devils sembra quindi legata allordine pubblico, dopo che un anno fa la mano pesante della polizia italiana e qualche accoltellato di troppo provocò quasi un incidente diplomatico tra Roma e Londra. «Se la Roma gioca come ha dimostrato di saper giocare non teme nessun avversario. Forza Roma!», dice Silvio Berlusconi, leader del Pdl e patron del Milan.
La piazza romana di fede giallorossa è già in fibrillazione per la sfida europea, ma i primi «diavoli» da affrontare saranno stasera quelli rossoneri in campionato. Prima di Rooney e Cristiano Ronaldo, bisognerà guardarsi da Kakà e Pato. «Sento dire di un Milan normale, che allimprovviso si sarebbe trasformato in una provinciale - sottolinea Spalletti -. Non scherziamo, nelle ultime dieci partite ha totalizzato sette vittorie e tre pareggi, sta esibendo un buon calcio ed è la squadra che ha fatto meglio nel girone di ritorno».
Insomma, meglio non fidarsi, tanto più che la Roma non vuole mollare nellinseguimento allInter e scrivere «altre pagine importanti dellappassionante romanzo che la squadra sta scrivendo in questi anni».
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