E se il prezzo non è fisso, la vacanza diventa più cara

Con l’euro ai minimi da quattro anni e con il dollaro in continua ascesa (ieri il cambio si è attestato a 1,23), che sorprese si annidano nei pacchetti di viaggio? Chi ha già prenotato la vacanza con un tour operator a che incognite è esposto?
«È garantito solo chi ha bloccato il prezzo, con specifica clausola contrattuale, indipendentemente dalle modalità di pagamento» avverte Alberto Corti, direttore di Federviaggio, associazione che riunisce operatori dell’intera filiera turistica. «Se la formula commerciale prescelta non garantisce da variazioni, valgono le norme del codice del consumo, secondo il quale variazioni sono possibili al cambiare dei costi del carburante aereo, dei tassi di cambio e di tasse e diritti. Adeguamenti del prezzo finale sono possibili fino a 20 giorni prima della data della partenza, per oscillazioni non superiori al 10%. Oltre questa soglia il cliente ha diritto di recesso».
Nei cataloghi dei tour operator sono indicate, tra le condizioni contrattuali, le modalità con le quali intervenire sulla prenotazione: sono precisati il tasso di cambio con il dollaro utilizzato per la formazione del prezzo, la percentuale su quest’ultimo esposta al rischio di cambio, e il metodo utilizzato per l’eventuale variazione. «Sarà scritto, per esempio - spiega Corti - che farà fede per le variazioni il valore medio euro-dollaro del secondo mese antecedente alla partenza, come indicato sul sito della Banca d’Italia». Negli ultimi anni, almeno dal 2002, è cresciuto il numero di turisti attenti a non esporsi a rischi e a bloccare il prezzo al momento dell’acquisto. Non si tratta di grandi cifre (mediamente non oltre il 3%), e spesso la somma è compensata dallo sconto ottenuto se la prenotazione avviene con un ampio anticipo.
Molti si chiederanno se il tour operator può trarre vantaggio da tutto ciò. In realtà esso stesso, che assembla in un unico pacchetto viaggio, soggiorno e servizi, a sua volta è esposto ad aggiornamenti fino al momento del pagamento: nessuno ormai, tendenzialmente, si assume un rischio che equivarrebbe al gioco di Borsa.
Discorso diverso nel caso di acquisto diretto di volo e di albergo.

«Una volta comprato un biglietto il contratto è perfezionato e non si modifica» spiegano all’Alitalia, ed è un principio che vale per ogni compagnia di linea e low cost. Discorso analogo per gli alberghi: «Una volta venduta la camera, il prezzo non si tocca» assicura Angelo Ghigliano, country manager Italia di eDreams, portale di viaggio online.

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