da Milano
Basta leggere il titolo per riconoscere lo scoop da prima pagina: «Sedicenne tolto alla madre / perché milita in Rifondazione». E infatti è proprio in prima pagina, sulla Repubblica di mercoledì. Come ogni scoop che si rispetti, in poche ore lo «riprendono» tutti: agenzie di stampa, siti internet e tg. Di seguito la sintesi della vicenda (per i pochi che non lhanno già sentita): il tribunale di Catania avrebbe tolto laffidamento alla madre di un ragazzo di 16 anni «che somiglia a Scamarcio, lattore», scrivendo nella sentenza «tra le motivazioni anche quelle politiche». Proprio così: «Non è lunica ragione, ovvio, per far pendere la bilancia della contesa sullaffido dalla parte paterna scrive la Repubblica , ma la militanza comunista è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso». Difficile trovare le parole giuste per raccontare un episodio così grave. Ma per fortuna non ce nè bisogno, perché le cose non sono andate così. Il giorno successivo, cioè mercoledì mentre lex presidente della Camera Bertinotti scrive un telegramma di solidarietà alla madre e il segretario del Prc Paolo Ferrero chiede lintervento del Quirinale il giudice autore la sentenza dichiara allAnsa: «Nel mio provvedimento non esistono riferimenti diretti o indiretti allappartenenza del ragazzo ad alcun partito o circolo. Non ho mai citato il Prc, né parlato di una sua militanza comunista. Non capisco come si possa montare una cosa simile».
Fine della storia. «Qua parlano le carte», direbbe Marco Travaglio. E poi si sa, certa stampa rispetta sempre le sentenze, i giudici non vanno messi in discussione. E invece questa volta no. La storia del giovane-comunista-siculo-perseguitato è talmente bella che bisogna cavalcarla, anche se è semplicemente falsa. In fondo è semplice: basta far finta che il magistrato non abbia parlato. Titola il Manifesto di ieri: «È comunista. lo tolgono alla madre». Risponde Liberazione: «Frequenta i comunisti / Il giudice punisce la madre». E la Repubblica? «Bufera per il giovane Prc affidato al padre». Per trovare la smentita del giudice bisogna cercare il sommarietto in basso a sinistra.
E la stampa rilancia la bufala del comunista perseguitato
«Sedicenne affidato al padre perché iscritto a Rifondazione»? Il giudice smentisce. Ma i giornali di sinistra insistono
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.