E sui centri per immigrati, sinistra senza unione

Tredici presidenti di Regione decisi per lo smantellamento

E sui centri per immigrati, sinistra senza unione

Emanuela Fontana

da Roma

Nonostante la disapprovazione pubblica del padre fondatore della legge, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola non si ferma: i centri di accoglienza temporanea per immigrati istituiti dagli ex ministri Livia Turco e Giorgio Napolitano «vanno chiusi». «È da irresponsabili chiedere la chiusura dei Cpt», aveva tuonato qualche giorno fa proprio Napolitano, che aveva anche chiesto di ridimensionare i termini: «Non chiamateli lager». Ma i governatori vanno avanti per la loro strada: la Regione Puglia organizzerà per lunedì 11 un forum per chiedere la sparizione dei Cpt dall’Italia, su iniziativa del governatore di Rifondazione Comunista. Il nome del convegno è «Mare aperto», è già stata istituita una home page all’interno del sito regionale dove si possono trovare tutti i partecipanti. Sono tredici presidenti di Regione (di centrosinistra), tra i quali anche il governatore del Lazio Piero Marrazzo e varie associazioni, tra cui Magistratura Democratica. Già dall’elenco si capisce come si divide la sinistra: tra Napolitano e la legge e il governatore no global e l’intransigenza su ogni tipo di struttura, centri che secondo il Disobbediente Luca Casarini vanno abbattuti.
Così tra le adesioni ci sono quelle di Rifondazione Lombardia, Cgil, Pdci ufficio migranti, Medici senza Frontiere, l’Arci, la Caritas per il mondo cattolico, la rete no-Cpt di Bari, ma finora non compaiono né i Ds né la Margherita. La corrente dei magistrati di sinistra si è iscritta al convegno, di cui però non è ancora stato stampato il programma degli interventi. L’incontro partirà alle 10 e si chiuderà alle 14. La sera grande concerto «popolare» in piazza Diaz.
A sinistra si è aperto un dibattito: è giusto chiudere i Cpt e soprattutto è il caso di chiamarli lager? «Sui centri di permanenza temporanei per immigrati, istituiti con la legge Turco-Napolitano del ’98, la penso esattamente come l’onorevole Napolitano», si è schierato ieri il presidente del gruppo del Nuovo Psi nel consiglio del Lazio Donato Robilotta. Un’interrogazione sui Cpt verrà presentata dalla Margherita, che però non parla dell’ipotesi di chiusura: la responsabile del Terzo settore, Dorina Bianchi, chiede al ministro dell’Interno Beppe Pisanu «di chiarire se corrisponde al vero quanto riportato oggi da un quotidiano sulle fughe dal Cpt di Crotone, avvenute con il pagamento di qualche centinaio di euro».
I Ds per ora hanno deciso di non appoggiare platealmente Vendola, tutt’altro. Per Luciano Violante ha ragione Napolitano quando dice «che i Cpt non si possono chiudere». Piuttosto «va ripensato il modello, prima di tutto accorciando i tempi di permanenza che la Bossi Fini ha aumentato»: i giorni sono passati da 30 a 60, per concedere più tempo e possibilità a forze di polizia e magistrati di identificare il clandestino e farlo tornare nel Paese di provenienza. Livia Turco, in un’intervista al Giornale, aveva sposato la tesi dell’ex collega Napolitano, con cui aveva scritto a quattro mani la legge istitutiva: «La proposta di Vendola è sbagliata».
«Stupisce», invece, il silenzio di Piero Fassino, riflette Alberto Di Luca, responsabile del comitato parlamentare Schengen Europol Immigrazione.

«Esprimo tutto il mio stupore, per non dire altro - dice Di Luca - circa il fatto che il segretario dei DS Piero Fassino non trovi un attimo di tempo per difendere Napolitano da questa aggressione. Mi chiedo come l’Unione possa mai elaborare una posizione comune sull’immigrazione, una delle questioni più importanti per i cittadini».

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