Come cacciare Fini? Sono mesi che i berlusconiani si interrogano su come liberarsi dell’intruso. In realtà non c’è una via tecnica ben precisa. È tramontata l’idea di lasciare la patata bollente ai probiviri. Oltretutto, se proprio si vuole essere logici, il signor Gianfranco Fini non è neppure iscritto al Pdl e non paga la quote. Ergo, non si può espellere dal partito uno che non ne fa parte. Si può comunque dire che il cofondatore senza tessera non è più in linea con il partito. Insomma, non lo si riconosce come appartenente al Popolo delle Libertà. La questione più che tecnica è però politica.
Il discorso è ancora più complesso se si valuta la possibilità di toglierlo dallo scranno più alto di Montecitorio. Berlusconi dice che è venuto meno la fiducia nel suo ruolo di garanzia. Quindi? L’iniziativa spetta ai deputati. Il ragionamento è che siccome è stato eletto dalla maggioranza, ora che sta più o meno all’opposizione deve farsi da parte. Il problema è che la sfiducia nei confronti del presidente della Camera non appartiene alla storia della repubblica. È un caso nuovo.
Il dibattito è aperto.
E sulla presidenza della Camera è rebus
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