E Tremonti promuove Unicredit e Ca’ de Sass

Le banche devono tornare a una logica territoriale ed è positivo osservare come i due maggiori istituti del nostro Paese ci stiano provando: Giulio Tremonti, nel suo lunedì milanese sceglie la platea del Club Ambrosetti per un incontro a porte chiuse in cui «promuove» Intesa Sanpaolo e Unicredit.
Davanti a una platea di imprenditori, convocati in un grande albergo nel quadrilatero della moda, in poco meno di due ore il ministro dell’Economia traccia un quadro della congiuntura internazionale e indica come la strada per risalire sia ancora lunga.
Rispolvera - racconta chi ha ascoltato la tavola rotonda - alcuni passaggi del discorso tenuto alla scuola del Partito comunista a Pechino a novembre. Discorso che non manca neanche nel materiale distribuito ai partecipanti. Tremonti fa un rapido accenno alla proposta del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama sulla riforma del sistema bancario. Nessun commento, però, perché prima ne vuole conoscere i dettagli. Ma è al sistema del credito che il ministro lancia un altro segnale di pace. Le banche - argomenta - devono tornare a una logica territoriale ed è positivo constatare che i due maggiori istituti italiani (Unicredit e Intesa) si stiano muovendo in questa direzione.
Sono comunque pochi i riferimenti alla situazione del nostro Paese. Tremonti - rivela uno dei partecipanti al dibattito - parla delle differenze ancora evidenti tra Nord e Sud per poi soffermarsi sul nodo della spesa sanitaria.

Nessun accenno, invece, alla riforma delle pensioni e alla proposta del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, di dare 500 euro al mese ai giovani per facilitare l’uscita da casa agendo sulle pensioni d’anzianità. Anche lasciando l’incontro, Tremonti declina ogni commento: «non parlo».

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