E Tursi diventa la redazione pirata di Radio Palestina

Erika Falone

«Sala Rossa chiama Gaza City, Sala Rossa chiama Gaza City, rispondente! Passo». Dall’altro capo del filo: «Boh! Qui è Bruxelles, Parlamento europeo, sono Luisa Morgantini, la Pasionaria de noantri. Chi parla? Passo». «Sono Marta, ciao!». «Marta chi? Martirio dei palestinesi?». «Sono Marta Vincenzi, il sindaco di Genova, cara». «Ah, sì mi ricordo. Come stai cara?». «Io sto bene, tu piuttosto: sei a Gaza?». «No, sono a casa. Ma sono appena ritornata dalla zona di guerra». Surreale. Il dialogo a distanza Vincenzi-Morgantini, in nome della comune fede politica, prosegue via etere, fra Palazzo Tursi e la sede belga dei rappresentanti nazionali dell’Unione europea, mentre è in corso la seduta del consiglio comunale dedicata al Puc, il piano urbanistico di Genova. Della serie: come riuscire a trasformare una tragedia - vera, drammatica, cruenta - in una tragicommedia. Eppure le due protagoniste, se non ci riescono pienamente, a scivolare nella farsa - troppo è il sangue vero e innocente che scorre nella striscia, per via dell’aggressione di Hamas -, fanno di tutto per spettacolarizzare un evento che di tutto avrebbe bisogno fuorché di altra enfasi ideologica. Eppure... La «cronaca diretta» via radio irrompe all’improvviso, in consiglio comunale, ma è frutto di preparazione meticolosa. Tanto che, ben prima dell’inizio della seduta, se ne parla in conferenza dei capigruppo, dove per regolamento si deve decidere l’ordine dei lavori.

La proposta (indecente) è quella di mettersi in collegamento con una cara amica del sindaco, appunto la rifondarola Morgantini, reduce da un tour a capo di una delegazione di parlamentari europei in quel di Gaza. Da lei, dalle sue labbra, può arrivare evidentemente - è l’ipotesi sinistra, in tutti i sensi - il verbo (...)
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