E Unipol elogia le «sue» coop, attrezzate per la crisi

Unipol difende il «modello coop», meglio attrezzato per affrontare la crisi, secondo l’ad Carlo Salvatori, che promette ai suoi soci - cooperative in primis, dunque - la distribuzione del dividendo.
L’occasione è quella giusta, un convegno organizzato a Milano da Legacoop: nel suo intervento, Salvatori sottolinea la solidità patrimoniale di Unipol, anche grazie alle misure di rafforzamento messe in atto nel recente passato, e si dice sereno, nonostante la crisi dei mercati finanziari. «Chiudiamo l’anno in utile», dichiara. Poi, l’elogio delle cooperative: «Hanno le risorse, le capacità e gli asset più adeguati per affrontare meglio della media del sistema la situazione critica che stiamo attraversando».
Certo, la sottocapitalizzazione delle società cooperative, «è una verità, ma oggi le coop sono meno problematiche rispetto ad altre». Per questo, ha sottolineato l’amministratore delegato di Unipol, è giusto che «le cooperative si rafforzino patrimonialmente nei confronti dei loro azionisti». E per «mantenere risultati nel tempo, occorre contemperare le esigenze della proprietà con quelle degli altri stakeholders, dai clienti ai dipendenti».
Poi, il numero uno di Unipol parla delle strategie di crescita, alla luce dei nuovi prezzi sul mercato per gli sportelli ancora in vendita: «La nostra banca è differente dalle altre, è integrata con le attività assicurative. Abbiamo bisogno di estendere il nostro network nelle zone dove siamo forti nel settore assicurativo e non in quello bancario. Per la crescita esterna, comunque, ci vuole calma, perché dopo quello che è successo bisogna ragionare di più».


E il dividendo? «Ci stiamo lavorando, vedremo nel consiglio d’amministrazione di marzo. L’intenzione è di darlo», afferma Salvatori, confermando implicitamente le indicazioni fornite dalla compagnia alla fine dello scorso novembre, quando riteneva «di poter dare le consuete soddisfazioni agli azionisti».

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