Minimizza, e non potrebbe fare altro, Walter Veltroni sui fatti del Trullo. Il sindaco degli eventi, quando si parla del degrado delle periferie, è in evidente disagio: «Basta che una cosa succeda in periferia - puntualizza - e si cominciano a fare strane teorie. Ho già visto teorie frettolose: si tratta di una cosa molto circoscritta, molto determinata e grave perché ci sono stati due episodi di violenza non accettabili ma si tratta di una cosa con ambiti ristretti». Belle parole. Ma vallo a dire a chi, in quegli ambiti ristretti, ci vive.
A mettere sullavviso Veltroni ci pensa Andrea Augello, senatore di An: «Di fronte a episodi come quelli del Trullo, il nostro sindaco dovrebbe darci atto che purtroppo stanno prendendo corpo le inevitabili conseguenze dellassenza di qualsiasi progetto di sviluppo di tanta parte delle periferie romane e di qualsiasi strategia di governo del problema dellimmigrazione in città. Il pericolo è che Roma conosca, anche e soprattutto per la latitanza del Campidoglio, fenomeni di crescente violenza presenti nelle periferie di altre capitali europee. Le guerre per bande esplodono dove si creano grandi sacche di illegalità. La tendenza a farsi giustizia da sé è tipica delle situazioni di degrado in cui si è smarrito il senso dello Stato. Sono temi importanti e non possono essere liquidati con battute tese solo minimizzare laccaduto. Ci sforzeremo già nei prossimi giorni - ha concluso Augello - di indagare più in profondità lo spaccato che è emerso da questo bruttissimo episodio e anche dai precedenti che in municipi limitrofi penso al caso del Residence Roma hanno segnato le cronache degli ultimi mesi».
Assai poco tranquillizzante anche lanalisi degli esponenti del centrodestra. Come Francesco Giro, coordinatore regionale e commissario romano di Forza Italia, la cui ricetta è semplice: «Puntare sui municipi e sul decentramento: occorre ora voltare pagina, altrimenti assisteremo sempre di più e sempre più inermi al degrado di Trastevere, ai raid vandalici del Trullo, allo stato di abbandono in cui versano interi quartieri di Roma. Il nostro slogan sarà Roma ai romani e i municipi sono gli unici organismi elettivi che possono praticare nei fatti questo appello. Come commissario del partito a Roma - prosegue Giro - voglio coinvolgere i consiglieri municipali; organizzarli in una Consulta che sarà guidata da un direttivo di cui faranno parte i 19 capigruppo e i coordinatori municipali».
Di «punto di svolta nellescalation di violenza» parla Giancarlo Miele, coordinatore di Forza Italia Giovani del Lazio. «Da tempo - dice Miele - denunciamo i segnali di malessere e di intolleranza e invitiamo le autorità a non limitarsi ai proclami ma ad adottare misure capaci di favorire concretamente lintegrazione fra i giovani immigrati e i giovani romani. Abbiamo chiesto spazi permanenti dove venga favorita la conoscenza reciproca e lo scambio fra le diverse identità e le diverse culture. Fino a oggi però non abbiamo avuto risposta».
Interessante il parere dellassessore capitolino alla Sicurezza Jean Leonard Touadi. Che ammette «che la situazione sta raggiungendo un livello, per noi, di grande attenzione, come bisogno di sicurezza da parte dei cittadini, è chiaro e non vederlo sarebbe un errore».
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