da Parigi
Ultima tendenza: re e imperatori della moda si raccontano al cinema o alla tv attraverso docufilm. Ieri sera è andato in onda su France5 quello dedicato a Karl Lagerfeld, detto Un roi seul, proprio nel giorno in cui il kaiser, come lo chiamano per via delle origini tedesche, veniva applaudito al termine della sfilata Chanel, perfetta sintesi di modernità e di esprit Coco. Karl ha raccontato i suoi segreti: il rapporto con la madre, lamicizia con Saint Laurent, le notti brave e larrivo dellAids. «Non vendo che la facciata - ha confessato -, perché la verità va detta solo a se stessi».
Il direttore creativo di Chanel da oltre 25 anni e di Fendi Donna da oltre 30, è raffinato collezionista darte, fotografo, bibliofilo - possiede 50mila libri - non sè risparmiato sul fronte del narcisismo come del resto Valentino in The Last Emperor, docufilm presentato alla mostra del cinema di Venezia e poi al Festival di Toronto. «Ho ricevuto una standing ovation di quindici minuti» raccontava sere fa il couturier che per due anni si è lasciato inseguire dalla macchina da presa. Nella storia non solo istanti di vita vera, ma anche un pizzico di megalomania quando rivolto a Karl Lagerfeld, dice: «Io e te facciamo abiti, gli altri fanno solo degli stracci».
In prima fila alla sfilata Costume National cera invece Anatole Taubman, giovane attore che ha un ruolo in Quantum, lultimo film dellagente 007 e recita una parte in quello dedicato a Chanel in onda da domenica su Rai Uno. «Mi ha confessato che i primi soldi li ha guadagnati quando ha sfilato per me nel '92» diceva lo stilista Ennio Capasa. Del resto, i creativi della moda hanno un rapporto privilegiato con cinema e teatro. Karl Lagerfeld ha disegnato i costumi per The Duchess, pellicola con Keira Knightley diretta da Saul Dibb e tratta dalla biografia scritta da Amanda Foreman incentrata sulla vita di Lady Georgiana Spencer, antenata di Lady D.
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