Ecclestone: «Alonso potrebbe star fermo per un anno»

«A Dennis andrebbe bene: lo paga e non lo fa correre per nessuno» E si augura un finale con autoscontro fra i due piloti McLaren

Dal nostro inviato a Fuji

Alonso fermo. Per un anno. Da fresco tre volte campione del mondo o da fresco ex iridato. Poco cambia. Il succo è questo. Non lo dice un pincopalla della formula uno, bensì lui, il supremo delle corse, come lo chiamano i sudditi motoristici d’Oltremanica: mister Bernie Ecclestone, padre e padrone di questo circo a trecento all’ora. «Mi hanno detto che Fernando potrebbe andare alla Ferrari ma solo dopo la scadenza del contratto McLaren (ancora due anni, ndr)... Purtroppo, in questi casi non c’è proprio nulla che si possa fare... E sarebbe terribile se ciò accadesse». Terribile andare alla Ferrari? Macché, terribile per la F1 che il fuoriclasse iberico fosse costretto a stare fermo almeno un anno per approdare poi a Maranello. Dalle parole di Ecclestone si capisce che Ron Dennis le proverà tutte pur di non cedere il campione ai nemici. Anche perché, sempre Ecclestone, alla prima esternazione fa seguire un vistoso approfondimento: «Che Alonso non corra è un’eventualità che a Dennis potrebbe andare bene. Perché Ron potrebbe dirgli “io continuo a pagarti ma tu non potrai correre per nessun altro”. Dennis ha un contratto da far valere e se decide che va rispettato fino in fondo, Alonso dovrà per forza restare».
Questo alla voce mercato. Ecclestone però va ben oltre, tratteggiando la conclusione di campionato a lui più gradita: ovvero, il ripetersi di un finale alla Prost-Senna, ovvero con un botto che decida il titolo. All’epoca, anno 1990, entrambi in McLaren, Alain Prost era nella parte di Alonso e Ayrton Senna in quella di Hamilton. Finì con il patatrac di Suzuka innescato dal francese; l’anno dopo il brasiliano si vendicò, sempre a Suzuka, contro l’ex compagno passato alla Ferrari. «Mi piacerebbe vedere una cosa del genere», sottolinea il patron del Circus, facendo presente che gli sembra che Alonso, a Spa, abbia di fatto dichiarato guerra al compagno (la manovra al via quando per difendere la posizione lasciò all’esterno Hamilton, ndr). «Ritengo che Fernando abbia provato a buttarlo fuori...». Quindi, riferendosi al processo per la spy story McLaren-Ferrari e alla pena inflitta al team inglese: «Un po’ come per la multa di cento milioni di dollari inflitta al team, anche un simile finale porterebbe molta pubblicità e sarebbe una conclusione davvero drammatica. E sarebbe fantastico... Pensate se tutto ciò accadesse all’ultimo giro dell’ultimo Gran premio. Chi, fra Hamilton e Alonso fosse davanti in classifica in quel momento, diventerebbe il campione del mondo. Sarebbe un finale davvero controverso».
«E non accadrà» dirà poco dopo Alonso, «sì, non succederà» gli farà eco Hamilton: «Non siamo idioti, per cui correremo con la convinzione di far punti e finire la corsa. Ovvio, ci daremo battaglia, ma lealmente». Sagge parole che, complice il fuso orario, stamane saranno già state confermate o smentite.

Parole, forse, figlie anche del monito firmato da patron Ron Dennis: «Non ho dato istruzioni a Fernando e Lewis per due semplici ragioni: perché sono due professionisti che hanno lo stesso obiettivo di vincere il titolo e perché se non vogliono farsi ridere dietro da tutto il box Ferrari, è meglio che non si scontrino».

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