(...) sono «innamorati» di quello che fanno - oltre che luno dellaltra, senza virgolette -, tanto da contagiare lentusiasmo precocissimo dei figli: Matteo e Francesco, i gemelli di cinque anni, e Samuele, lultimo arrivato, otto mesi di serenità olimpica e simpatia. Così, i due bravi genitori-bravi informatici hanno deciso di mettere su un paio di siti, coinvolgendo nellavventura anche la cerchia di amici e conoscenti. Insomma, www.genovesiamilano.com e www.mammeagenova.com sono nati così, ruspanti, ma impeccabili, allegri e propositivi. Sono, in tutto e per tutto, dei social network, sorta di forum - specifica Alessandra, mentre Samuele, in braccio, ascolta con particolare trasporto - che «si rivolgono a determinate categorie di persone». Nel primo caso, ai genovesi in trasferta a Milano, che sul web si scambiano impressioni, informazioni, consigli.
Laccesso è totalmente libero e gratuito: «È un servizio che volevamo rendere disponibile - sottolinea ancora Alessandra -, e ci siamo riusciti, allargando a poco a poco, grazie al passa parola, la cerchia di interlocutori». Che da poche unità sono diventate alcune decine, in progressivo incremento. Intanto laltra «costola informatica» della famiglia, la mamma, sè dedicata alle altre mamme, con un sito dedicato: «Anche questo è un social network - aggiunge -. Abbiamo voluto regolamentare laccesso per via del fatto che, trattando temi e foto di bimbi, crediamo sia preferibile qualche cautela. Ma anche questo sito è gratuito, chiunque può chiedere, rispondere, consigliare». Gli argomenti? Dalle difficoltà di spostamento e di trasporto alle strutture fruibili in città, dai negozi che vendono particolari prodotti alle raccomandazioni salutistiche. Il campo è aperto, proprio nella logica del social network. «Abbiamo instaurato una comunità virtuale» insiste Alessandra. Che specifica ancora: «Questo network nasce per mettere in contatto le mamme di Genova, per condividere eventi, manifestazioni, offerte. E le mamme rispondono, nel senso che partecipano attivamente, discutono, si esprimono». Lobiettivo, dunque, è raggiunto fin dallinizio.
Ultima ipotesi: potrà diventare anche un business? Risposta immediata, e molto franca: «Non ci pensiamo affatto. Certo, se lattenzione cresce, se si moltiplicano i contatti - conclude Alessandra, che di queste cose ha esperienza - è logico aspettarsi un interesse commerciale, ad esempio da parte degli investitori pubblicitari. Ma, precisiamo subito, lo scopo che volevamo ottenere io e Gigi prescinde completamente dai risvolti commerciali. Ne ho già parlato con lui: limportante è farci conoscere, intrecciare nuove relazioni, incrementare i contatti.
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