Dopo due anni di crisi dei mercati finanziari, sembra che la ripresa economia sia alle porte. I risultati trimestrali delle principali banche americane sono stati positivi, come le indicazioni macroeconomiche giunte proprio la settimana scorsa dalle Banche centrali. Si può tornare a investire, dunque. Ma «il Giornale» consiglia di fare tesoro delle scottature recenti. E investire con prudenza: indipendentemente dallandamento dei mercati, si eviteranno lacrime e sangue. Parimenti, per chi deve pensare alla pensione, questa è la «finestra» giusta per ragionare sui fondi complementari.
Per esempio, cè aria di ripresa nel mondo dei fondi comuni. Hanno sofferto il tracollo delle Borse, ma sembrano usciti più forti di prima della crisi in virtù di alcune loro caratteristiche peculiari ritenute in passato, forse, meno importanti. Tra queste, il fatto che nessun fondo comune sia fallito, a differenza di numerose banche e assicurazioni. Inoltre, la garanzia di separatezza del patrimonio dei sottoscrittori da quello della società di gestione.
Infine, ma non meno importante, il prezzo certo giornaliero del valore del fondo che consente in qualsiasi giorno di liquidare linvestimento senza sorprese. Restano, tuttavia, sul tappeto i punti critici di cui erano (e sono) accusati i fondi: lessere cioè cari e avari. Ragioni, queste ultime, che hanno decretato il successo degli Etf. I fondi passivi quotati in Borsa sono infatti capaci di replicare fedelmente un preciso indice finanziario (azionario, obbligazionario, immobiliare e delle materie prime) ed evidenziano costi annui complessivi molto contenuti. Va tuttavia precisato che, soprattutto nello scenario post crisi che si è delineato, alla base di scelte consapevoli e vincenti per i prossimi anni ci deve essere una buona consulenza finanziaria, anche se i prodotti usati sono i fondi comuni. In tutti i casi, sia che si scelgano i fondi dinvestimento piuttosto che gli Etf è importante ricordare che si tratta di strumenti finanziari che permettono la massima diversificazione di portafoglio anche per i più modesti capitali: bastano infatti poche centinaia di euro.
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