Cè unaltra cordata americana che piace alla Roma e giova al suo futuro economico e tecnico. In ordine di tempo è stata la prima ad uscire allo scoperto. Non ha niente a che vedere con quella patrocinata dallavvocato Dagopina, difensore di Giorgio Chinaglia, e Steve Horowitz, che ha nella banca Innercirclesports il proprio advisor e si muove, sul terreno del complicato negoziato, in modo diametralmente opposto. Per esempio il suo rappresentante di riferimento, litaliano Raffaello Follieri, agente, non broker come tiene a precisare linteressato, raccolta di fondi immobiliari il suo ramo dattività a New York, ha appena depositato un documento ufficiale nel quale segnala «di non avere niente a che vedere» con i due esponenti della cordata «b», un tempo coinvolti nelloperazione in qualità di professionisti e poi passati alla concorrenza. Per esempio la proposta articolata ha nei suoi tratti distintivi la volontà dichiarata di confermare alla guida della gestione sportiva della società di calcio lattuale management, senza prevedere lesclusione della famiglia Sensi e perciò del manager di punta dellattuale assetto azionario, la dottoressa Rosella Sensi. Per esempio ha lobiettivo dichiarato di raggiungere la chiusura delloperazione finanziaria entro la fine di maggio, in modo da non avere alcuna interferenza con il rendimento della squadra impegnata sul doppio fronte, campionato e Champions.
Cè un altro aspetto, interessante, della cordata «a». E riguarda lassetto finanziario della cordata stessa. Lesperienza dei due soci americani che hanno acquistato in Inghilterra il Liverpool e sono finiti, di recente, in rotta di collisione (più o meno quel che accadde ai tempi tra Mezzaroma e Sensi) ha suggerito di battere unaltra strada. E cioè di reclutare quote sul mercato dei fondi immobiliari Usa in modo da raggiungere la cifra utile alloperazione da mettere a disposizione degli azionisti della Roma presso una banca londinese, senza ritagliare un ruolo dominante nel patto di sindacato. A ben riflettere, è lo stesso percorso tentato dalla cordata che fa capo allavvocato Dagopina, il cui nome è stato di recente accostato anche a trattative per il cambio di proprietà del Bologna calcio nella disponibilità di Alfredo Cazzola, ex patron del Motorshow. Negli Usa, infatti, la cordata «b» ha fatto il giro delle sette chiese passando da Soros a Wasserman per mettere insieme la cifra da offrire alla famiglia Sensi.
La domanda finale è una e una soltanto: chi la spunterà tra la cordata «a» e la cordata «b», entrambe a stelle e strisce? La prima, scontata risposta è la seguente: chi sarà riuscito a passare dalla dichiarazione di intenti ai fatti, e cioè al deposito della cifra e dellofferta.
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