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Ecco la circonvallazione delle bici: tre cerchie dalla periferia al centro

Rivoluzione in viale Romagna: presto, infatti, i controviali potrebbero ospitare anche le biciclette. O meglio, potrebbero diventare corsie dedicate in particolare alle biciclette, accettando anche le macchine, con il limite di 30 chilometri all’ora. L’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, licenziato il pgt, in questo periodo si sta occupando di piste ciclabili. Obiettivo: creare un rete ciclabile vera e propria, unendo i tratti esistenti e mettendoli appunto in rete. L’idea è creare un sistema organico sulla falsa riga delle circonvallazioni, o meglio del sistema stradale milanese: tre cerchie collegate da raggi che, dal centro porteranno alla cintura esterna dei parchi.
Partendo dal cuore di Milano: la Cerchia dei Navigli diventerà - in parte lo sta già diventando - anche ciclabile. Per farlo è stato sufficiente tracciare una linea gialla sulla carreggiata. La seconda, invece, sarà appunto viale Romagna: in questo caso però l’idea dell’assessore allo Sviluppo del territorio, che nella prossime sedute di giunta presenterà il provvedimento ai suoi colleghi, riguarda i controviali. La sperimentazione, che coinvolgerà i residenti, infatti, prevede di riservare i controviale alle due ruote e alle auto, con il limite dei 30 km orari. Questo secondo anello seguirà il più possibile il tracciato della circonvallaizone.
Terza: la circolnvallazione dei parchi. Intersecheranno le cerchie dei raggi che dal centro porteranno fuori.
Masseroli punta in alto: «è importante che uscendo di casa i milanesi posano inforcare la bicicletta e andare, in sicurezza, dove vogliono». Ecco allora una serie di percorsi ricavati su spazi promiscui come i marciapiedi che faranno da collegamento. Il primo test verrà fatto lungo percorso che collega via Padova al Naviglio della Martesana. La sperimetazione comincerà tra una settimana e durerà un mese. Qui la ciclabile scorrerà su un tratto di marciapiede di qualche chilometro: «Qui serve uno scatto culturale - spiega Masseroli-. Stiamo pragmaticamente cercando di trovare uno spazio anche per i ciclisti che oggi in città sono quelli che ne hanno meno. Verranno utilizzati marciapiedi meno trafficati, dove non ci sono negozi o attività e dove i pericoli sono ridotti al minimo. Poi serve la collaborazione dei pedoni».
I residenti saranno in prima fila: a loro verrà chiesto cosa ne pensano, come si sono trovati, se hanno critiche.

Potranno scrivere direttamente all’ assessore o rivogersi ai vigili e agli ufficio Amat, agenzia milanese mobilità e ambiente.
Tra quache settimana sarà pronto tutto il piano dei collegamenti promiscui che, quartiere per quartiere, permetteranno di chiudere il cerchio.

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