Nell'articolo Io Maigret dellarte, apparso a settembre su il Giornale.it, Vittorio Sgarbi racconta dei falsi scoperti visitando le mostre curate da importanti studiosi, ultima quella dedicata al Correggio. La falsificazione è un annoso problema, e mette a rischio gli scambi. In genere chi compra ha fiducia in chi vende ma questo non deve bastargli: «Solo accertando lautenticità si puo contrastare il rischio del falso», dice Vincenzo Pate, avvocato romano, esperto di antiquariato e socio di «Provarte», che consiglia: «Chi compra deve pretendere un attestato fotografico di autenticità e provenienza così come previsto dal dl n. 42 del 22 gennaio 2004. Solo così, accertato il falso, il compratore potrà rivolgersi alla legge per recuperare il denaro». Abilitati a portare le prove in tribunale sono i periti; esperti darte che hanno superato un esame di qualifica alla Camera di Commecio e che facilmente si possono individuare attraverso le categorie di competenza e le loro associazioni. Quando, però, lincertezza continua a regnare sovrana, non resta che affidarsi alle analisi diagnostiche dei centri specialistici dove alla competenza dello studioso si affiancano i mezzi scientifici. «E utile rivolgersi alle analisi diagnostiche quando le informazioni di cui lesperto dispone non sono sufficienti allo studio o allautentificazione di un reperto a causa della carenza di dati», spiega Fabio Romano Moroni del Centro Studi Archeometrici Ce.S.Ar.
È così che attraverso Raman, Sem-Eds, radiografia X, fluorescenza UV e altre diavolerie non invasive, si riesce a sapere tutto delloggetto. O quasi tutto. Perché resta compito dellesperto tirare le conclusioni dei dati forniti dalle apparecchiature.Ecco come evitare di acquistare un falso
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