Il cinema lo aveva già immaginato. Il film, «Se mi lasci ti cancello», uscito quattro anni fa, racconta la storia di Joel e Clementine, una giovane coppia molto innamorata che entra in crisi. Fino a quando la ragazza, delusa, decide di farsi asportare dalla mente la «fetta di memoria» che avrebbe conservato per sempre l'esperienza della storia d'amore. Come spesso succede, la scienza insegue la fantascienza fin quasi a superarla. E oggi l'idea di cancellare dalla nostra testa in modo selettivo ricordi sgradevoli potrebbe essere vicina a diventare realtà. Un team di ricercatori olandesi ha dimostrato di poter cancellare i ricordi spiacevoli dal cervello di un gruppo di persone, utilizzando un farmaco oggi in uso per l'ipertensione, il propranololo, un beta-bloccante. Guidati da Merel Kindt, docente dell'Università di Amsterdam, gli esperti sono riusciti a rimuovere i ricordi spiacevoli o paurosi precedentemente indotti. Secondo quanto riferito sulla prestigiosa rivista Nature Neuroscience, il farmaco è in grado bloccare il processo di «riconsolidamento» della memoria, ovvero il processo che media il trasferimento dei ricordi dalla memoria a breve termine (labile) a quella a lungo termine (indelebile, almeno in assenza di malattie come la demenza). Il propanololo potrebbe dunque essere utilizzato subito dopo un trauma, prima che intervenga la fase di riconsolidamento, per eliminare il ricordo traumatico, per esempio quello di un'aggressione. Dopo che i primi risultati su animali avevano dato esito positivo, i ricercatori hanno sperimentato il beta-bloccante su un gruppo di persone, confrontandone l'effetto con una sostanza placebo. I neurologi hanno creato «in laboratorio», su un gruppo di volontari, una serie di ricordi spiacevoli, associando a una piccola scossa elettrica la foto di un ragno, cosicché questo animale divenisse fonte di angoscia per le persone. In seguito, a parte di loro hanno somministrato il farmaco, agli altri il placebo: dopo 24 ore nei primi il ricordo è svanito e con esso la paura dei ragni indotta artificialmente dal «trauma della scossa».
Risultato: «Il propranololo elimina la reazione alla paura - si legge sull'articolo degli esperti - senza intaccare la memoria dichiarativa - ovvero tutti i nostri ricordi di lungo periodo -, agendo solo sull'amigdala, centro della paura, ma non sull'hard disk del cervello, l'ippocampo. In questo modo i ricordi sono al sicuro e il trauma viene velocemente eroso dalla memoria».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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