Ecco il film con le battute di Lillo & Greg

da Roma

Quando si dice cinema indipendente low budget. I comici televisivi Lillo & Greg, al secolo Pasquale Petrolo e Claudio Gregori, rispettivamente 44 e 43 anni, hanno girato un film che ordina una ventina dei loro sketch, alcuni fulminanti, altri più elaborati. Be', non ci crederete, tutta la faccenda è costata 6000 euro. Il titolo, da prendere ovviamente per scherzo, nonostante la locandina in stile Die Hard, recita: Lillo & Greg. The movie. Prodotto da Gianluca Curti e diretto da Luca Rea, uscirà a novembre solo in dvd, saltando la distribuzione in sala per puntare successivamente allo sfruttamento in rete e via satellite. Lillo & Greg li conoscete. Ex autori di fumetti, ex animatori della band rock-demenziale Latte e i suoi derivati, ex Iene per Italia 1, già protagonisti del film Blek Giek di Enrico Caria, nonché compagni di risate di Corrado Guzzanti e Neri Marcoré e autori con Marco Giusti della serie tv Stracult, i due giovanotti sono una classica coppia da ridere. Bassettino, ingenuo e fracassone l'uno; alto, contorto ed enigmatico l'altro. Piacciono molto o vengono detestati, ma di sicuro possiedono una personale cifra espressiva, in bilico tra goliardia e non-sense, citazionismo e parodia, Saturday Night Live e Monty Python, come sa chi li ascolta ogni pomeriggio dalle 16 alle 18 su Radiodue nella trasmissione 610, che poi sta per Sei uno zero.
Il film, presentato in anteprima nel festoso contesto dell'isola Tiberina, a Roma, è soprattutto un'occasione per darci dentro, intrecciando gag già portate a teatro e materiale scritto apposta. Magari venti episodi sono troppi, qualche sforbiciatina gioverebbe, ma nell'insieme il progetto fa simpatia, anche per la vena cattivella, intrisa di humour nero, che traspira da tutti gli sketch. Non a caso, Greg spiega che «l'ipotetico filo conduttore delle storie è la meschinità degli esseri umani», con quel che ne consegue. Strampalati, vigliacchi, distratti, i personaggi incarnati dai due rappresentano infatti un campionario di buffa disumanità.
I titoli degli episodi? Capricci, L'incidente, Adieu, Mentire a se stessi, L'eletto, eccetera. L'insuperabile modello rappresentato da I mostri di Risi si sente specie dove il cinismo delle situazioni si scioglie in una sorta di antimoralismo universale. Si ride di quella ragazzina a modo che di notte apostrofa pesantemente i trans per strada; o delle due battone, interpretate da Virginia Raffaele e Chiara Sani, che nel rivedersi dopo tanti anni negano l'evidenza; o di Lillo che teme d'essere avvelenato per essersi portato a letto la moglie di Greg.

Avrete capito che il sesso - parlato, evocato, praticato - fa da collante al catalogo di piccole, ossessive, mostruosità che i due impaginano con gusto sfottitorio. Per la cronaca, Greg, il musicista del duo, ha appena dato alle stampe un libretto, AgGregazioni, fitto di aforismi, poesiole e racconti brevi.

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