Roma

Ecco come la grande musica può salvare l’arte

Il Fondo per l’ambiente italiano, ha cambiato da poco il suo vertice direttivo - al posto della fondatrice Giulia Maria Mozzoni Crespi è andata come presidente Ilaria Buitoni Borletti - ma ha mantenuto intatte le sue strategie. Il Fai, nel tempo, ha restaurato e restituito al mondo complessi architettonici, edifici storici e patrimoni paesaggistici; e per sensibilizzare i donatori dei fondi senza i quali nessuna attività di restauro e conservazione gli sarebbe consentito, ogni anno invita una grande orchestra sinfonica, rivelatasi nel tempo l’unica occasione per ascoltare in Italia le orchestre straniere, le affida un concerto e il ricavato della vendita dei biglietti utilizza per i suoi alti scopi, contando sull’idea che «l’arte (musicale) aiuta l’arte (architettonica, pittorica ecc..)». Valery Gergiev - che vanta un carisma senza pari - è atteso questa sera alla testa di una delle orchestre più blasonate del mondo, la London Symphony, che è più di una semplice un’orchestra, attiva su vari fronti, dal vivo e in sala di incisione, alla radio e nei programmi di insegnamento musicale, conosciuta ed apprezzata per la bellezza delle sue famiglie strumentali - particolarmente superbi i fiati; per la rotonda amalgama degli archi; per il repertorio vastissimo che si spinge fino al Novecento storico, sul quale sembra prevalentemente imperniato il programma del concerto romano, fatta eccezione per Ciakovskij (Ouverture Romeo e Giulietta). Debussy, Ravel, Stravinskij. Molto colore strumentale e grande varietà di stili: un programma da tournée, pensato per un pubblico vasto non necessariamente addentro ai segreti della musica. Di Ravel, la celebre Pavane pour une infante défunte, dall’atmosfera raccolta, e il celeberirmo Bolero che chiuderà il programma in un crescendo anche strumentale; nel mezzo, Gergiev sembra aver puntato sul termine Jeux ( chissà, forse pensando ai giochi d’acqua della Villa Gregoriana di Tivoli al cui restauro il Fai sta ora provvedendo) quando ha scelto Jeux di Debussy e Jeu de Cartes di Stravinskij. Auditorium. Sala Santa Cecilia. Ore 21. Info: 800. 166.

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