Ecco Huntelaar, ma Diego non c’è Mourinho: «Vedrete che gioco»

Ecco Huntelaar, ma Diego non c’è Mourinho: «Vedrete che gioco»

La prima buona ragione per pensare a Balotelli, titolare al centro dell’attacco, è che Lippi non lo vuole. Comunque fatica a sopportarlo. Dati di fatto dimostrano che il ct ci vede bene solo con i giocatori che non lo mettono in difficoltà nella gestione. Come non fosse pagato anche per quello. E il suo SuperIo va al di sopra degli interessi della squadra. Il caso Panucci è un esempio, il veto a Cassano pure. Ma mettiamoci anche il «no» definitivo a Totti. Il capitano della Roma avrà tanti difetti, ma se sta bene fisicamente e si impegna, in allenamento e in partita, è un valore aggiunto, soprattutto nel ruolo di spalla alla punta. La qualità azzurra è scarsa, un tocco in più non fa mai male.
Ecco perché preferire Balotelli a Gilardino ed anche a Pazzini. Ma pure ad Amauri. Il brasiliano ha un po’ scocciato con i suoi pensamenti e ripensamenti circa la maglia da vestire e non va al di là di un Ciccio Graziani di fausta memoria: lo chiamavano il «generoso», sgobbava, si impegnava, ma i gol era meglio li facessero gli altri. Ne sbagliava tanti, ne ha segnati (23) in percentuale scarsa rispetto alle partite giocate. Era il centravanti della nazionale perché Pulici, Bettega, Paolo Rossi pensavano al gol. Qui dovrebbe pensarci sostanzialmente Amauri. Ma pure lui ha una percentuale di un gol ogni tre-quattro occasioni. Gli manca un pizzico di freddezza. Ovvero tutto quanto possiede Balotelli che, certo, non si danna a spolmonarsi per gli altri, nonostante il fisico bestiale, ha una testa che andrebbe sempre riavvitata, ma una essenzialità, un ghigno calcistico malefico, una precisione che solo i killer del pallone possiedono. E questa nazionale ha bisogno di killer non di belle gioie, che già abbondano.
Anche nell’Inter Balotelli ha dimostrato che il suo ruolo privilegiato, quello dove sa esprimere il meglio, è al centro dell’attacco. Certo, oggi ha davanti Eto’o e Milito, due bombardieri veri, rischia di disabituarsi, potrebbe ammuffire in panchina, ma la sensibilità di piede e la freddezza conclusiva sono qualità che non si perdono mai. In questa nazionale c’è bisogno di qualcuno che rompa schemi e scatole.

Un pazzo scatenato che inietti il virus a certi dormienti. Mettete Balotelli e Cassano in coppia: magari scoppierà lo spogliatoio, ma forse riuscirete a vincere qualche partita in più. Però non spiegatelo a Lippi. Non capirebbe.

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