Roma

Ecco i Duran Duran al sapor di gelato

Simone Mercurio

Il festival dal «cuore di panna» fa tappa a Roma dopo mesi di annunci, proclami e smentite varie sugli artisti che sarebbero saliti oggi sul grande palco allestito a piazza San Giovanni. Dalle 17 fino a mezzanotte, faranno salire la loro voce e la loro musica sui cieli di Roma, nell’ordine, Elisa, Beck, James Blunt, i Velvet e, soprattutto – attesissimi – i Duran Duran.
Per il secondo anno, lo sponsor della serata ha, inoltre, offerto una reale opportunità ai giovani artisti, musicisti ed interpreti che cercano la concreta possibilità di proporsi attraverso «Audition», la selezione organizzata in collaborazione con «LaSerra», laboratorio musicale della Carosello Records, che dà anche quest’anno la possibilità a tre artisti di esibirsi in apertura del concerto, di fronte alla grande platea della kermesse.
Ad aprire la data romana, presentata da Elio (senza Storie Tese) e Ambra Angiolini, saranno Irene Fornaciari (la figlia di Zucchero), Gianmarco Martelloni, musicista selezionato tramite un’iniziativa di talent scouting, e i Velvet. Il tutto su un palcoscenico di 65 metri di larghezza e 14 di altezza, affiancato da due schermi laterali di oltre 20 metri quadrati, per permettere a tutti di godere appieno delle esibizioni.
Evento, che è senza dubbio reso più speciale soprattutto dal ritorno live degli indimenticati Duran Duran. Chi non li ricorda? Per i nostalgici degli anni Ottanta e delle lunghe disfide fra i loro fan e quelli degli Spandau Ballet di Gary Kemp, il nome della formazione farà riaffiorare tanti ricordi.
Oggi i Duran, più maturi di quelli iperpatinati di «Wild Boys», hanno da pochi mesi visto l’uscita di «Astronaut», il primo album in studio della formazione originaria dei Duran Duran dopo 19 anni, uscito lo scorso ottobre.
Non solo Duran, però, a San Giovanni. Per gli amanti del folk rock, salirà sul grande palco al fianco della Basilica lateranense il folletto Beck, musicista figlio della più profonda America rurale. E se la splendida voce della friulana Elisa non ha certo bisogno di presentazioni (stasera la cantante proporrà live il suo ultimo lavoro «Pearl Days»), è sul giovane e sorprendente James Blunt che vogliamo soffermarci.

Un album d’esordio uscito da pochi mesi, «Back to bedlam», onesto e disarmante, con un gusto tutto particolare per il grande pop-rock degli anni ’60 e ’70.

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