RomaNon è una sfida da prendere a cuor leggero. Aggiungere parole, idee e sogni a quelli del Piccolo Principe di Saint-Exupery è impresa da far impallidire chiunque. Il libro racconta le avventure di un bambino speciale. Ma in fondo si tratta di poche pagine dove srotolare gli episodi che hanno come cornici sette mondi di un universo speciale ma angusto. Se quei mondi, però, si moltiplicassero? È da questa domanda che fa sono partiti gli eredi del celebre scrittore-aviatore (con Olivier dAgay in testa) e i responsabili della Method Animation. Primo obiettivo reclutare una ventina di scrittori quotati (noi italiani siamo degnamente rappresentati da Vincenzo Cerami). Secondo obiettivo trovare i soci adatti per una simile impresa (della partita anche la Rai e la Sony). Ed infine affidare a un cast di primordine la realizzazione di una lunga serie 3D che ha per protagonista il principesco personaggio di Saint-Exupery.
Già in onda con successo sulle tv di mezza Europa, la serie Il Piccolo Principe viene proposta nei weekend alle 8 su Raidue a partire dal 10 dicembre: le avventure su ciascun pianeta occupano due episodi da 26 minuti, che verranno trasmessi consecutivamente il sabato e la domenica. Dal 3 marzo del prossimo anno il viaggio del Piccolo Principe riprenderà, ogni sabato sera alle 19, su Rai Yoyo. Nella versione italiana Pino Insegno presta la voce al serpente e Simone Cristicchi canta la sigla. I famosi acquerelli di Saint-Exupèry sono stati adattati da Bertrand Gatignol, che ha creato anche i nuovi mondi e personaggi (ammiccando troppo alle atmosfere lunari del celebre videogame Mario Galaxy). Insomma un piccolo grande kolossal. La necessità di grandi investimenti e risorse per unopera simile è dovuta al credito che questa favola ottiene dai lettori di tutto il mondo. Basti pensare che, dopo la Bibbia, è il testo letterario più tradotto (257 versioni) e tra i più venduti. «Però - spiega dAgay - la famiglia voleva portare Il Piccolo Principe più vicino ai bambini di oggi. La prima sfida per fare questa serie era decidere letà del Piccolo Principe. La cosa migliore era chiederlo ai ragazzi che hanno deciso dovesse avere dieci anni». Leredità di Saint-Exupery «è culturale e morale. Cè una comunità mondiale - conclude dAgay - porta avanti gli ideali dello scrittore con cui lavoriamo via Internet. Nei progetti futuri cè anche la diffusione del Piccolo Principe su iPad e iPhone». Per Bompiani, dal 1949 editore del Piccolo Principe, sono già usciti alcuni volumi legati a questa serie tv.
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