Ecco le immagini dell’«assalto squadrista»

Ecco le immagini dell’«assalto squadrista»

(...) Il comitato spontaneo del Lagaccio, quella parte di «cittadinanza» contraria alla moschea che da anni chiede invano alla sindaco un confronto, aveva provato ad andarle incontro. Ma è stata respinta come «squadrista». Titoloni e ricostruzioni allarmate per quanto accaduto lunedì notte in via della Cella. Accuse di fascismo, cronache da guerriglia urbana, con una povera sindaca «asserragliata» in sede. Addirittura tutto il Pd genovese questa sera farà un presidio «per la libertà e la democrazia» al Belvedere da Passano «dopo l’intimidazione subita».
Il Giornale, di quella notte di violenza che probabilmente deve aver fatto rivivere ai genovesi l’incubo del G8, ha le immagini. Sono foto crude, se ne consiglia la visione solo a un pubblico adulto. Eccole qui, a corredo dell’articolo. Già nella prima pagina dell’edizione si vedono ben 13 squadristi armati di pericolosissimi fogli di carta con i quali molti si coprono il volto (evidentemente non vogliono farsi identificare). Erano lì dalle 16, ora in cui la sindaco aveva dato l’appuntamento, forse rimandato per timore di insurrezioni. Poi, qui accanto, le immagini più violente. All’arrivo di Marta Vincenzi, si vedono addirittura i black bloc abilmente travestiti da casalinghe in simil Louis Vuitton, che affrontano la sindaca con una violenza inaudita, osando addirittura rivolgerle la parola. E con l’aggravante di farlo in occasione del passaggio di un autobus. Scese le tenebre poi, dopo aver cantato cori squadristi come «O bella ciao», i guerrafondai hanno atteso l’uscita della Vincenzi (o l’hanno impedita, boh?) per presentarle ancora la loro opinione. Anche di questo momento ci sono le foto: una serie di foto che non si perdono un attimo, dall’uscita del sindaco della sede fino al suo arrivo all’auto. Si vede persino Mario Margini che esce tranquillo, senza neppure rivolgere lo sguardo alla discussione tra la sindaco e uno «squadrista».
Ecco il resoconto della serata che ha scatenato le reazioni «democratiche» e «antifasciste». È arrivato anche l’indignato comunicato di Sinistra Ecologia e Libertà contro le «forze che non hanno mai smesso di seminare paura». Rosario Monteleone, presidente del consiglio regionale si associa ricordando che «il rispetto delle diverse opinioni è un valore da cui non si deve mai prescindere», anche se poi sembra contraddirsi visto che si schiera a favore della sindaco. Persino il cardinale Angelo Bagnasco, informato dell’accaduto, ha sentito il dovere di definire «deprecabile ogni fenomeno di intolleranza, tanto più quando si esprime in gesti esterni». E detto da lui, vale sicuramente di più. Visto che proprio l’arcivescovo è stato appena sabato scorso vittima di una tentata aggressione mentre guidava la processione del Corpus Domini da parte di una trentina di anarchici.

In quel caso e in occasione di tutti gli altri episodi dello stesso stampo in questi giorni e in un recentissimo passato, nessun onorevole Tullo, nessun Pd di Genova, nessuno di nessuno si è sentito in dovere di levare lo sdegnato grido «antifascista» o di organizzare presidi democratici. Così come nel caso dei ripetuti assalti ai gazebo della Lega o del Pdl nei vicoli. Evidentemente gli squadristi del Lagaccio hanno fatto di peggio: hanno cantato «O bella ciao».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica