Cronache

Ecco come l’insegnamento dei cattolici può rimettere in moto il progresso

Ecco come l’insegnamento dei cattolici può rimettere in moto il progresso

(...) Consiglio regionale della Liguria dove si svolgerà una «Discussione sul rapporto tra tradizione e progresso e sull’insegnamento dei cattolici per rimettere in moto il pensiero occidentale e contribuire a risolvere la grande crisi che investe tutti gli aspetti della nostra vita». Con il saluto del consigliere regionale Pdl-Fi Matteo Rosso la moderatrice Miriam Pastorino darà il via agli interventi di Alessandro Sanmarchi, Paolo Deotto, Emilio Artiglieri, Giovanni Zenone e dello stesso Piero Vassallo, noto intellettuale della destra cattolica. «È bello ricordare la coincidenza tra questo incontro e il ventesimo anniversario della morte del cardinal Siri, che per i cattolici genovesi, ma anche non genovesi è stato un autentico maestro» dice l’avvocato Artiglieri che nel suo intervento ricorderà che «la nozione di progresso nel magistero del cardinal Siri solitamente ritenuto conservatore se non reazionario, fosse invece ricorrente il richiamo a una sana, positiva e fiduciosa concezione di progresso civile intellettuale ed economico, volto all’affermazione sempre maggiore della dignità della persona umana».
L’idea di fondo dell’incontro è che chi crede nei valori cattolici ha una chance in più di superare il momento di crisi attuale. Che, secondo Miriam Pastorino ha persino una sua divisa: quella del pret a porter della devianza, fatta di abiti informi, «indossati nell’ordine invertito tipico degli alienati, apparsi come il frutto esclusivo della fantasia impazzita degli “stilisti” che ormai da anni sono diventati tendenza giovanile dominante, marchio indelebile e cifra inconfondibile del nostro tempo». In tutto ciò Piero Vassallo, nel suo ultimo saggio, parla di «una situazione malinconica, a misura dei girotondi eseguiti dai bambini parcheggiati nei cineclub di Moretti&Veltroni. L’ultima pallida emozione è procurata dai tardi conati di rivolta infantile contro chiunque rappresenti l’autorità (ad esempio il ministro Gelmini) o difenda il senso comune».
È così che l’ateismo può sconfinare nella superstizione e come scrive Vassallo «..

. l’epilogo babelico dell’ideologia comunista dimostra l’insostenibilità dell’ateismo scientifico e la sua irresistibile tendenza a rovesciarsi nella superstizione e divertissmenMBott

Commenti