Ecco l'amico di Pisapia, un maestro del dialogo che ha zittito la Gelmini

Paolo Limonta collabora con il settore Relazioni Istituzionali e con la Città del Comune di Milano per dialogare con i cittadini. Ma due anni fa Limonta si scatenò contro la Gelmini e Mario Giordano. Guarda il video

Ecco l'amico di Pisapia, 
un maestro del dialogo 
che ha zittito la Gelmini

La parola magica della nuova era Pisapia è «dialogo». Dialogo con i rom che fiutando il vento nuovo hanno girato le loro roulotte e stanno nuovamente facendo rotta verso Milano, dialogo con chi occupa abusivamente case e palazzi e dialogo anche con i giovinastri che organizzano rave party su internet (l’ultima frontiera dei seguaci del verbo arancione) e sfregiano fino all’alba le Colonne di san Lorenzo. Vandalizzando il sagrato della basilica con gran disperazione del parroco e dei residenti per il sonno perduto. Tutti comportamenti che violano i codici e che, dunque, in un normale stato di diritto andrebbero semplicemente affidati a chi per legge è preposto a garantire il rispetto delle norme.

Una via dritta che la nuova giunta preferisce non percorrere. Sperimentando, almeno per ora, vaghe forme di incontro e mediazione. Come quella tentata ancora ieri sera dagli assessori alla Sicurezza Marco Granelli e all’Urbanistica Lucia De Cesaris con il popolo della movida selvaggia. Protetti dalla sagoma rassicurante di Paolo Limonta, il responsabile dei Comitati per Pisapia sindaco fresco del nuovo incarico (a titolo gratuito) nel settore Relazioni Istituzionali e con la Città per «agevolare e favorire la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa e politica».

Un vero maestro del dialogo, Limonta. Quello che si scatenò contro il ministro Mariastella Gelmini impedendole di parlare (come si vede in un cliccatissimo video su internet) alla presentazione del libro sulla scuola del direttore Mario Giordano. «Si, va bene. Sono stato antidemocratico.

E allora? Guardi - disse a una cronista allibita - che stanotte dormirò lo stesso. Anzi, sa cosa le dico: farò dei sogni tranquillissimi». Perché a sinistra anche i dialoghi, come gli animali di Orwell, non sono tutti uguali. Ci sono quelli buoni e quelli cattivi.

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