Ecco la legge anti paparazzi voluta dalle star di Hollywood

Anno nuovo, vita dura per i paparazzi. Almeno in California. Erano anni che le star americane lamentavano il comportamento aggressivo dei paparazzi e l’invadenza eccessiva nella sfera privata. E così, un’attrice su tutte, Jennifer Aniston, si è fatta promotrice di una legge per ovviare a questa situazione. A firmarla è stato un altro ex attore, ora governatore della California, Arnold Schwarzenegger. Per i temerari pronti a inseguimenti e acrobazie pur di avere uno scatto proibito, da ieri è entrata in vigore una legge che prevede provvedimenti civili contro coloro che scattano foto in situazioni in cui le star si aspettano privacy, come quando sono in terrazza o giardino. Inoltre, le multe, che possono raggiungere anche i cinquantamila dollari, saranno estese anche ai giornali che dovessero pubblicare foto evidentemente scattate in modo illegale.
Karen Bass, portavoce dell’assemblea dello Stato della California, presentando al Times la nuova legge, ha raccontato di come il problema degli inseguimenti in auto, soprattutto quando ci sono bambini a bordo, sia ormai fuori controllo: «Ci devono essere dei limiti». Limiti posti appunto dalla nuova legge che, insinua il sito Drudge Report, sarebbe scaturita in parte anche dal desiderio di vendetta da parte del Governatore della California Schwarzenegger nei confronti di una foto che lo ritraeva a torso nudo, mostrando un fisico ben lontano da quello, statuario, sfoggiato nei suoi film. Al di là dell’attendibilità dell’allusione, Terminator si è sempre dimostrato sensibile al tema della violazione della privacy. Infatti, già nel 2006 aveva varato una legge anti-paparazzi, giudicata indispensabile dopo una serie di incidenti che avevano coinvolto attori, vittime di fotografi troppo aggressivi.
Da mesi i divi chiedevano di essere protetti da una legge più severa: Leonardo Di Caprio aveva lanciato un appello a Schwarzenegger spiegando che «prima o poi ci sarebbe scappato il morto». La vecchia legge prevedeva per i fotografi colpevoli una multa di tre volte superiore ai danni provocati, e il sequestro dei proventi in caso di pubblicazione delle fotografie incriminate. Quella di ieri è ancora più dura contro i paparazzi senza scrupoli e, soprattutto, rappresenta l’amara fotografia di una situazione che dopo 3 anni ha continuato a persistere. Una situazione non solo californiana: di recente la regina Elisabetta si è rivolta ai giornali del Regno Unito esortandoli a non pubblicare immagini rubate della famiglia reale e a rispettare regole e leggi sulla privacy. E l’aggressività dei fotografi ha spesso scatenato le furie di vip come Russell Crowe, Hugh Grant, Bruce Willis e Britney Spears, che una volta prese a ombrellate un fotografo «ossessivo». Casi esasperati, come quello di Scarlett Johansson che impiegò quasi un’ora per sfuggire dai fotografi e provocò un incidente a Disneyland, tamponando un’auto con a bordo una famigliola in gita. George Clooney, mentre si trovava in quel ramo del lago di Como, spiegò addirittura a dei fotografi che era illegale arrampicarsi sui muri per immortalare l’interno della sua villa. Gwyneth Paltrow, infastidita dai flash, era costretta a uscire regolarmente dalla sua casa di Manhattan nascondendo la figlia Apple sotto una coperta.
Adesso i vip non ne possono più.

E soprattutto, nessuno di loro vuole seguire l’esempio del miliardario russo Roman Abramovich, che sul suo gigantesco yacht ha fatto installare un sistema ultratecnologico anti-paparazzi degno dei film di 007: il meccanismo è in grado di rilevare il sistema di messa a fuoco delle macchine fotografiche digitali e di disturbarlo con un raggio laser, rendendo impossibile la cattura dell’immagine anche a distanza. Troppo complicato. Una star è sempre una star.

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