Economia

Ecco un «libretto di istruzioni» per orientarsi nella giungla aerea

da Milano

La complessità della vicenda che coinvolge Alitalia e Malpensa rischia di provocare incomprensioni che trovano origine anche nella rigida regolamentazione del trasporto aereo.
Proviamo a dare un contributo di chiarezza.
Che cos’è un aeroporto «hub». È uno scalo nel quale i passeggeri provenienti da media distanza cambiano aereo e proseguono per destinazioni lontane con criteri di continuità di viaggio. Questo smistamento di traffico si basa su due presupposti: un aeroporto appositamente attrezzato e una compagnia che lo alimenti.
Perché Alitalia dimezza i voli a Malpensa. La compagnia, per dieci anni «hub carrier» dello scalo, sostiene che l’attività a Malpensa è in forte perdita. Le motivazioni: Linate sottrae traffico pregiato, che sceglie di transitare per altri hub europei, e la presenza a Milano di due aeroporti costringe a una sovrapposizione di attività. Anche gli altri scali del Nord fanno «concorrenza» a Malpensa. Spostare l’«hub» a Fiumicino, sempre secondo Alitalia, evita «duplicazioni» di voli e cattura nello stesso aeroporto sia chi prosegue per destinazioni lontane, sia chi si ferma a Roma.
Le conseguenze per la Lombardia. Se Alitalia, in base al piano già avviato, dimezzerà l’attività a Malpensa, le conseguenze saranno vaste: l’attività di «snodo» non sarà svolta da nessun altro vettore, e lo scalo non sarà più un «hub». Molte strutture dedicate resteranno inoperose, e anche per questo la Sea intende chiedere i danni. Verranno a mancare la gran parte dei voli Alitalia di lungo raggio e molti collegamenti di breve e medio al servizio di questi. Da 77, le destinazioni intercontinentali servite da Malpensa scenderanno a 63. La conseguenza immediata sarà una minor connettività di Milano e della Lombardia con il resto del mondo, con un danno per i passeggeri, per tutto il mondo aeroportuale e per l’indotto che vi gravita.
Diritti di traffico e slot. I voli «perduti» non potranno essere operati subito da altri vettori italiani, perché devono essere prima autorizzati da accordi bilaterali dei governi, che regolano in maniera molto rigida i diritti di traffico tra i Paesi (esclusi Unione europea e Stati Uniti). Le «bande orarie» (slot) lasciate vuote da Alitalia possono essere riassegnate a chi ne faccia richiesta. Il tempo necessario a rinegoziare diritti da parte di altri operatori italiani e a riassegnare possibilmente «in blocco» gli slot non è breve; per questo le istituzioni lombarde chiedono, per un periodo congruo, la sospensione («moratoria») del piano Alitalia di ritiro da Malpensa.
Le inadempienze. In dieci anni, Alitalia non ha fatto di Malpensa, com’era nei programmi, una sua piattaforma importante: irrisorio il numero di dipendenti, di aerei e di servizi che vi ha basato. Da parte sua, il sistema-Paese, negli stessi dieci anni, non ha saputo dotare lo scalo di adeguate infrastrutture di accesso. Il collegamento all’autostrada Milano-Torino, quasi pronto, era annunciato per il 2001; per il 2003 era annunciato il raddoppio della linea delle Ferrovie Nord (non realizzato); per lo stesso anno, il collegamento ferroviario Fs con la Stazione Centrale (non realizzato). Il treno che oggi connette l’aeroporto alla città (stazione Cadorna) parte ogni trenta minuti, frequenza giudicata insufficiente. Il suo servizio fu attivato sei mesi dopo l’apertura dello scalo, e tale ritardo condizionò pesantemente la distribuzione del traffico tra Malpensa e Linate.
Le prospettive per l’aeroporto e «Open skies». Malpensa - se Alitalia sarà acquistata da Air France - soffrirà nell’immediato, ma a medio termine sarà scelto come scalo da altre compagnie italiane e straniere perché è al centro di un importantissimo bacino economico. Sarà un grande aeroporto intercontinentale, ma difficilmente potrà recuperare la funzione di hub. I passeggeri dovranno rassegnarsi, per le destinazioni non servite, a utilizzare altri scali.

Un elemento di fiducia è dato dall’entrata in vigore del trattato «Open skies», cieli aperti, tra Ue e Usa: tutte le compagnie europee potranno servire Malpensa con voli diretti verso gli Stati Uniti.

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