Poche cose fatte bene, nessuna rivoluzione, se arriva un colpo poi il presidente si ferma. E molto probabilmente sarà Alexis Sanchez. L'Inter 2011/2012 non è così distante da questa dell'ultimo triplete, il fair play finanziario chiesto dal presidente Uefa Michel Platini e praticamente imposto dalla situazione economica, obbliga prima ad incassare, e non è facile recuperare cash oggi, e poi ad investire, e qui ti aspettano con il fucile puntato.
DIFESA: Julio Cesar resta e va avanti fino alla vigilia del mondiale brasiliano del 2014. Dietro al brasiliano può arrivare Viviano, difficile però che accetti di fare il dodicesimo, magari viene promosso un Primavera, l'Inter ha talenti anche lì. Se Douglas Maicon parte, cessione dolorosissima, entrano euro, almeno venti milioni altrimenti meglio lasciar perdere. E comunque con quei soldi si compra un'ombra di Maicon. Kakà via, pane per deboli. C'è Nagatomo che può giocare su entrambe le fasce come Chivu, e Saverio Zanetti pronto per tutti i ruoli, ormai meglio dietro. I centrali sono tre, Lucio, Walter Samuel e Andrea Ranocchia, non si sa chi scartare. Cordova e Materazzi sono a fine corsa, con tante mille grazie dal club, due totem che l'età costringe a sostituire, il colombiano in orbita Atalanta. Non è da escludere un ritorno di Santon. È giovane, ha futuro, non può essersi completamente perso.
CENTROCAMPO: In mezzo c'è lavoro per Marco Branca. Cambiasso, Thiago Motta e Stankovic sono arrivati a maggio con i tendini al limite e i muscoli gonfi di tossine, Mariga non sembra di livello, è solo un buon ripiego, Kharjia ha qualcosa in più, nel finale di stagione è cresciuto, conosce il gruppo. Coutinho è andato al di sotto dell'asticella, meglio di lui Obi, uno che potrebbe tornare molto utile, basta dargli fiducia. Wesley Sneijder lancia segnali ai tifosi, vorrebbe restare ma vorrebbe anche partire per la Premier league. Ci sono diverse opzioni in caso di cessione per l'olandese, l'unico con il passo breve in un centrocampo molto fisico e un'esplosività sconosciuta in altri giocatori del suo ruolo. Una cessione che dovrà essere ben ponderata, Montolivo, Nasri e neppure Fabregas hanno le caratteristiche dell'olandese. Così come la possibile partenza di Thiago Motta: è lentissimo, ma è la boa del centrocampo nerazzurro, decisivo in troppe parite per lasciarlo andare solo perché qualcosa si deve cambiare.
ATTACCO: Qui ci sono Eto'o, Milito e Pazzini. Tre così non li ha nessuno, Sanchez sarebbe il grande colpo, qui giocherebbe più che a Barcellona o al City, ma non è detto che partirebbe titolare. Ha l'età dalla sua parte, almeno una stagione per capire come funziona il giro del fumo all'interno dello spogliatoio, poi il futuro è suo. Se lo capisce è un grande acquisto, se non lo capisce non è da Inter.
Questa è l'Inter più realista del re. Poi il presidente può e deve fare quello che vuole, è già competitiva ora, se non sbaglia il mercato può tornare europea.
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