Roma - Sostanziale retromarcia sui lavori usuranti (con vincoli più rigidi per definire la platea), sul rinnovo dei contratti a termine, sul danno biologico e sull’apprendistato. Sono queste le principali modifiche contenute nel maxi-emendamento del governo al ddl Welfare, rispetto al testo approvato dalla commissione Lavoro della Camera. A cui si aggiunge - a sorpresa - lo slittamento di un mese del termine per il piano dell’esecutivo sulla razionalizzazione degli enti previdenziali, che dovrà essere quindi presentato entro fine gennaio (e non entro il 31 dicembre). Confermate invece la cancellazione dello staff-leasing e le deroghe all’abolizione del "job on call". Per il pensionamento di chi svolge attività usuranti, nel maxi-emendamento viene ripristinato il riferimento alle 80 notti per definire il lavoro notturno, di cui il governo dovrà tenere conto nell’individuare la platea dei beneficiari. Per il rinnovo dei contratti a tempo determinato dopo 36 mesi, invece, resta la possibilità di sommare periodi non continuativi; salta invece il tetto di 8 mesi per l’unica deroga possibile, ma la durata di un ulteriore contratto è affidata ad "avvisi comuni" delle parti sociali. Restano poi l’abolizione dello staff-leasing e la cancellazione del lavoro a chiamata, con deroghe limitate per turismo e spettacolo.
Cancellati infine emendamenti sul danno biologico (norma che la commissione Bilancio aveva chiesto di eliminare per mancanza di copertura) e sull’apprendistato: in particolare, quest’ultima norma prevedeva la possibilità di assumere anticipatamente un apprendista, con contratto a tempo indeterminato, continuando però a versare per il periodo restante del contratto di apprendistato i contributi con l’aliquota agevolata del 10%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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