Un contratto con la città, da far sottoscrivere - come impegno solenne nei confronti dei cittadini - dai candidati della Casa delle libertà a sindaco e presidente della Provincia: «Presenteremo a Enrico Musso e Renata Oliveri - spiega il neopresidente provinciale di Alleanza nazionale, Gianfranco Gadolla - un elenco di priorità da portare a buon fine nel prossimo ciclo amministrativo». Lelenco ricalca la serie di «incompiute» che il centrosinistra ha continuamente affrontato, e mai risolto in questi anni. Le elenca Gadolla, che ha accanto il capogruppo in consiglio comunale Gianni Bernabò Brea e il consigliere Aldo Praticò, oltre a Milena Pizzolo (consigliere di circoscrizione Centro Est), lex deputato e responsabile nazionale porti Franco Marenco, e Glauco Berrettoni, vicepresidente del parlamentino Medio Levante, cui ha appena attribuito significative responsabilità allinterno della nuova squadra. «Intendiamo indicare - insiste il presidente provinciale che è succeduto ad Alfio Barbagallo - lavoro, sanità, casa, sociale e sicurezza, in quanto esigenze fondamentali da risolvere. E chiediamo che Musso e Oliveri, che sono i nostri candidati, sottoscrivano il nostro programma come fosse un contratto». Poi partono le frecce avvelenate contro la sinistra: «Quello della sinistra non è un programma, dovrebbe essere un consuntivo, invece non avendo fatto nulla non possono certi rendicontare».
È il momento di spiegare le scelte del partito in dettaglio: «Al primo punto An mette il lavoro, perché qui solo il 30 per cento produce reddito - insiste Gadolla -. Il lavoro però non si crea con forme di assistenza come i fondi per l'occupazione, ma promuovendo investimenti che creino posti di lavoro». Allinsegna dello slogan «Con Fini senza confini», Gadolla approfondisce gli altri punti programmatici. La sanità, innanzi tutto: «Le politiche sanitarie sono in gran parte di competenza nazionale, ma il sindaco e il presidente della Provincia hanno comunque la possibilità di dialogare con la Regione per una corretta riorganizzazione della rete sanitaria e lubicazione dei servizi da parte delle Asl. Da parte nostra - ribadisce Gadolla - ci impegneremo in particolare a vigilare perché le autorità operino un controllo costante delle situazioni sanitarie delle abitazioni dei quartieri, a cominciare dai più degradati».
La casa: «Non possiamo limitarci - avverte Gadolla, alludendo alle recenti sparate di Marta Vincenzi - a una politica di diradamento del centro storico, ma impegnarci anche a mettere mano alla situazione abitativa delle periferie, e sostenere, nei riguardi della Regione, la proposta già avanzata dal partito per listituzione di un mutuo sociale in grado di rispondere concretamente alle necessità dei nuclei familiari più giovani o in difficoltà economica». Nel frattempo, sottolinea il presidente, il partito ha ritrovato lunità dintenti, dopo le tensioni delle settimane scorse che erano culminate in un congresso provinciale al calor bianco. «È il momento di rimboccarci le maniche e lavorare per il successo del centrodestra alle prossime elezioni amministrative. Il resto appartiene al passato». Intanto gli iscritti aumentano. Spiega Marenco, dettando le cifre esatte: «Oggi i tesserati di Alleanza nazionale nella provincia di Genova sono 1260, alla Federazione genovese non risulta nessun calo di iscritti rispetto al passato.
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