da Roma
Cè chi, di mestiere, fa «il naso» e crea odori e profumi, come la professoressa Laura Tonatto, che per la prima torinese di Profumo ha ricreato il nauseabondo puzzo della Parigi del XVIII secolo, oggi annusabile al Cinema Ambrosio. «Puzza di pesce, topi e urina: sono gli ingredienti delle prime scene», scherza la Tonatto, che allUniversità di Ferrara tiene un Master in cosmetologia. «Si tratta di un film straordinario, da vedere con il naso. Personalmente, invito gli spettatori ad aprire bene le narici», esorta la docente, che ha creato profumazioni dogni tipo, per varie occasioni. «Amo il mio lavoro e ne vengo ripagata: ogni volta che insegno, anche ai bambini, ad aprire le narici, per gustare meglio laria, poi dopo vengono a ringraziarmi. Trovo che le nostre case, le nostre auto e gli ambienti che viviamo quotidianamente siano troppo profumati, il che ci impedisce di addestrare il nostro naso a riconoscere gli odori. A volte si esagera».
Autrice del volume Einaudi Storia di un naso. Lo straordinario talento di una creatrice di profumi, la Tonatto, golosa di ogni odore, proprio come Grenouille, il protagonista di Profumo, giudica lopera di Tykwer «molto realistica, soprattutto nella figura del profumiere démodée, interpretata da Dustin Hoffman: ce ne sono tanti, così, nel nostro ambiente.
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