«Sono assolutamente convinto della necessità che il dibattito costruttivo allinterno del popolo dei moderati trovi nel Giornale un riferimento preciso ed essenziale»: è senza esitazioni il giudizio di Lorenzo Pellerano, genovese, 27 anni, praticante avvocato marittimista, consigliere del Municipio Centro Est e candidato alle regionali nella Lista Biasotti. Da fedele e attento lettore del quotidiano, Pellerano ha le idee particolarmente chiare sullutilizzo di «tutti gli spazi a disposizione degli elettori e dei rappresentanti del centrodestra nelle assemblee elettive per lelaborazione delle proposte alla città».
Il Giornale come luogo di confronto, dunque.
«Certamente. I moderati dovrebbero sempre di più impegnarsi a dibattere sulle pagine del vostro quotidiano, anche se ovviamente non solo su queste pagine, le idee che, altrimenti, faticano ad arricchirsi di contenuti e ad affermarsi fra la gente nella misura auspicabile».
Anche fra la gente che vota a sinistra...
«Possiamo e dobbiamo far conoscere al meglio la bontà e lefficacia della nostra ricetta fra i nostri elettori e simpatizzanti. Ma possiamo e dobbiamo anche allargare il campo, possibilmente convincendo i moderati che votano ancora a sinistra».
Proprio lei, Pellerano, è stato talvolta accusato di parlare fin troppo e di occuparsi soprattutto di temi sociali.
«È vero, ma ritengo che sia un mio dovere, alla luce di quanto abbiamo appena osservato. Se vogliamo coinvolgere di più la gente, e in particolare far partecipare i giovani alla vita politica contrastando i segnali di disaffezione, mi pare giusto occuparci di problemi sociali, che sono più vicini alla sensibilità dei cittadini».
A proposito di disaffezione: come lha vissuta nella sua campagna elettorale?
«Al contrario: non lho vissuta per niente! Ho percorso in lungo e in largo il territorio, da Busalla a Isola del Cantone al resto dellentroterra, e nei quartieri della città. E ho riscontrato solo interesse, voglia di ascoltare, proporre, partecipare. Valeva la pena vivere questa esperienza, adesso. Ne sono rimasto davvero affascinato».
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