Genova«Che ne sai di un bambino che rubava e soltanto nel buio giocava...». Musiche di Mogol-Battisti, testo di Antonio Cassano. Peter Pan replica così allesclusione dalla partita di Udine decisa dal tecnico Gigi Del Neri. Nella Sampdoria che sfiderà la squadra di De Biasi il numero 99 non ci sarà né tra i titolari, né in distinta: resta a casa per scelta tecnica a guardare i compagni dal divano e la risposta la lascia alla sua nuova vena da cantautore. Rivede «Pensieri e parole» di Lucio Battisti, adattandola alla sua vita: «Conosci me, la mia lealtà, tu sai che oggi morirei per onestà» canta a squarciagola proprio sulla porta dello spogliatoio solo a pochi metri dallarea che ospita i giornalisti, «che ne sai di un ragazzo per bene, è roccia ormai, che mostrava tutte quante le sue pene e sfida il tempo e sfida il vento e tu lo sai».
Un messaggio lanciato al mister friulano con il quale già allepoca della convivenza a Roma non era corso buon sangue. Rapporto che sembra incrinarsi nuovamente. Questa volta, però, non sarebbero i comportamenti sopra le righe dellattaccante blucerchiato la causa della tensione, ma scelte di carattere tecnico rispetto al lungo periodo di crisi che sta attraversando la Samp a secco di vittorie in campionato dal 22 novembre: «La mia scelta è dettata dal fatto che giochiamo fuori casa - spiega Del Neri -, ho bisogno di più fisicità e per questo sono disposto a rinunciare anche alla qualità. Mi servono attaccanti in grado di pressare alto le punte avversarie». I due attaccanti saranno Pozzi e Pazzini mentre per Fantantonio arriva un turno di assoluto riposo: «Credo che ne abbia bisogno, sarà sicuramente positivo per poter verificare al meglio le sue condizioni - aggiunge lallenatore -. Cassano in due stagioni ha giocato 60 partite, se si ferma per un turno non succede niente».
In molti hanno parlato di una frattura nata tra i due. Cè chi avrebbe registrato anche una lite per il posteggio dellauto del barese dentro il campo «Mugnaini», ma la società ha smentito. Anzi, Del Neri ha tenuto ad eliminare ogni dubbio confermando che la decisione è stata presa da lui ma che il giocatore ha capito: «Con Antonio ho parlato a lungo spiegandogli le mie idee. È stato un colloquio sereno, da uomini, con la più completa correttezza dei ruoli. Non vedo quale sia il problema: la mia è una scelta normale per un allenatore, così come è normale per il giocatore accettarla».
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