Ecco perché il micio perde il pelo ma non... il Feld1

«C'è un'unica via di scampo per l'allergia al gatto: un vaccino per peli tenaci». Il dottor Saverio Dal Prato, esperto di problemi veterinari, ha affrontato in più occasioni il tema dell’«allergia al gatto», l’animale domestico che maggiormente scatena questa forma di patologia che nel nostro Paese colpisce ogni anno circa circa mezzo milione di persone tra «padroni di felini» e individui che entrano occasionalmente in contatto con il micio di turno. «L'allergia da peli di gatto, considerata ancor oggi da molti come un fatto curioso, più capace di suscitare battute umoristiche che di indurre preoccupazioni, si viene a poco a poco definendo come una causa maggiore di asma e di rinite allergica cronici», spiega il dottor Dal Prato. Che aggiunge: «Gli allergeni del gatto si stanno situando al secondo posto, subito dopo quelli degli acari, fra le cause allergiche ambientali non stagionali». Ma perché il gatto produce negli umani un numero così alto di allergie? «Il motivo è legato a una particolare configurazione sebacea del genere Felis che ha i suoi terminali nei peli i quali, entrando in contatto con l’epidermide e le vie respiratorie di quanti li accarezzano o semplicemente gli si avvicina, trasmette l’allergene chiamato Feld1 che usa le prime tre lettere del nome generico (Felis) e la prima lettera del nome specifico (domesticus)». Il ricercatore statunitense Platts Mills ha sperimentato la pratica di lavare il gatto ogni settimana per ridurre la produzione di allergene, ma i risultati sono stati deludenti.

Il lavaggio asporta sì quantità di allergene Feld1 incredibilmente elevate, ma il gatto sembra essere una vera fabbrica di allergene e in capo a pochi giorni le sue emissioni tornano ai livelli prelavaggio. L'immunoterapia resta sempre la strada maestra, specie con i nuovi allergeni purificati e standardizzati.

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