Ecco perché il Real non va sul mercato

Il Real è costretto a voltare pagina. Accompagnato dai membri del suo Consiglio che occupavano tutta la prima fila dell'assemblea, Ramon Calderon ha salutato i blancos per sempre. La manipolazione dell'ultima Assemblea dei soci del 7 dicembre attraverso i suoi fidi collaboratori e i famosi Ultra Sur, la parte più calda del tifo madridista, ha superato ogni limite. Tutto questo orchestrato dal famoso Nanín, un venticinquenne di belle speranze e futuro genero di Calderón che da tempo si esercitava come vice-presidente in tutti quegli atti ufficiali ai quali il vero presidente non poteva assistere. Forte di un contratto con molti zeri pensava di poter rappresentare il Real Madrid a vita senza averne né la stoffa né l'esperienza necessaria, esponente di un nuovo nepotismo blanco che oggi ha sofferto un tracollo irreversibile. Dimissioni di Nanin e di Luis Barcena che organizzó l'assemblea, individuato come il vero direttore d'orchestra, forte anche lui di un contratto annuale di 600.000 Euro. Gli attacchi al presidente in questi due anni e mezzo di mandato sono stati assidui e costanti. Fin dal momento della sua elezione si dubitava che i suoi voti costituissero una chiara maggioranza essendo stati eliminati tutti quelli arrivati per posta che parevano essere stati manipolati e che comunque avrebbero assegnato la vittoria al suo avversario. In seguito dubbi sono sorti sulle commissioni pagate a fronte di eccessivi esborsi per acquisti di mercato, denunciati dalla segretaria del club, poi ancora lo scandalo della carta di credito del club usata dalla figlia Leticia Calderón per spese personali, oltre la villa della Moraleja, prestigiosa zona residenziale appena fuori Madrid, acquistata dal presidente per 5 milioni di Euro e mai presentata nella dichiarazione dei redditi. Ed ora che succede? Il posto pro-tempore di presidente è stato assegnato a Vicente Boluda che cercherá di traghettare il club blanco fino alle prossime elezioni di luglio alle qali si presentaranno certamente vari candidati fra i quali con tutta probabilità ancora Florentino Pérez, lui stesso o tramite qualche persona di sua fiducia per tentare di riprendersi il club abbandonato troppo velocemente tre anni or sono. E poi Juan Palacio, l'uomo che si sente truffato da Calderon nelle ultime elezioni. Ma è molto improbabile che il Real sia presente su questo mercato, ci sono troppe cose da sistemate e l'assemblea dei soci vuole capire meglio ogni euro che esce dalle casse che contengono i loro soldi. L'unica cosa comunque che si augurano i tifosi è che il prossimo presidente sia una persona irreprensibile e che si avvalga di collaboratori al di sopra di ogni sospetto. Con il suo comportamento dovrà essere di esempio per poter poi pretendere la fiducia di tutti e soprattutto dei soci che sono poi i veri proprietari del club.

Il Real Madrid più che un club è un'istituzione e come tale deve essere trattata al di fuori di tentazioni personali ed economiche che l'hanno fatta da padrone in questi ultimi anni e che hanno provocato la crisi attuale (ga collaborato Carlo Bianchi).

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