«Ecco il piano-ricostruzione: 100 progetti a 100 Province»

LINEA DURA «Abbiamo deciso un nuovo reato per punire gli sciacalli Le pene? Molto severe»

nostro inviato all’Aquila

Appena rimette piede a Coppito, frazione alle porte del capoluogo, s’avverte l’ennesima scossa. Silvio Berlusconi forse non se n’accorge e, cartellina alla mano, si ripresenta per la terza volta in tre giorni alla Scuola sottufficiali della Guardia di finanza. Veloce briefing con i vertici della Protezione civile, poi giù al pian terreno, in una saletta stampa.
Il premier si tira su le maniche del maglioncino. E prima di annunciare la nuova norma anti-sciacallaggio, comunica ai cronisti il drammatico bilancio: «Le vittime al momento sono 260, tra cui 16 bambini», ma «potevano essere molte di più, almeno tre volte. Non l’abbiamo detto, ma all’inizio abbiamo pensato che si arrivasse alle mille vittime». Al momento, però, «sono nove i corpi ancora senza nome», mentre i «funerali solenni si terranno venerdì alle 11».
Il Cavaliere si sistema meglio la sedia, poi assicura che «i soccorsi stanno operando e continuano a operare in modo soddisfacente». «È stato prodotto uno sforzo straordinario» e «in campo ci sono oltre 2.000 vigili del fuoco, 1.500 militari, 2.000 agenti e 3.000 volontari». In totale «fanno 8.500, organizzati in cinque centri operativi, a cui ne aggiungeremo un sesto per le zone fuori dall’area di 600 chilometri quadrati».
Berlusconi va avanti e aggiunge: «Abbiamo installato 2.962 tende e accolto 17.772 persone» e «siamo a posto per quanto riguarda attrezzature, brande, coperte». Detto questo, «sono arrivate offerte di tutti i tipi ed è scattata una solidarietà incredibile», «una gara di disponibilità che mi ha commosso». Insomma, «l’Italia ha risposto bene alla tragedia», ma per evitare «congestionamenti», il capo del governo lancia una proposta: «Trasformare in soldi le offerte» che arrivano sotto forma di abbigliamento o altri generi di prima necessità. Intanto, «hanno iniziato a essere operativi i tecnici della Regione per la verifica del danno», che potrà essere quantificato in via definitiva solo «tra un mese e mezzo, forse due mesi».
A favore di telecamere, seduto al centro del tavolino (ai lati il governatore Gianni Chiodi, Angelino Alfano, Guido Bertolaso e Ignazio La Russa), il Cavaliere lancia un progetto per la fase di ricostruzione: «Dividere l’area in cento progetti da affidare ad altrettante province italiane». Un’idea che rivitalizza in qualche modo l’immagine degli enti locali, per molti da eliminare. Poi prosegue: «Potrebbe essere una bella sfida per le province», che agirebbero sotto «la responsabilità centrale» della Protezione civile. E, se «non rispettassero tempi certi e obiettivi, sarebbero additate al pubblico ludibrio».
Nel frattempo rilancia l’ipotesi di “new town”, specificando che quelle da costruire in Abruzzo non sarenno «alternative alla ricostruzione». Insomma, «case in più». E poi, rispondendo alle critiche mosse al progetto da parte di alcuni architetti, spiega: «Saranno città costruite in zone verdi: nulla a che vedere con banlieu o ghetti di altri Paesi».
Sempre in tema di bilancio, il premier riferisce che «sono stati recuperati 171 hotel» per «oltre 10.000 persone sfollate». In totale, se a questo dato si aggiunge il numero degli abruzzesi accolti nelle tende, la cifra degli «homeless» che hanno trovato una sistemazione arriva a 28.000.
Il presidente del Consiglio si sofferma poi sulle iniziative per evitare saccheggi nelle abitazioni. «Registriamo in questi giorni una forte preoccupazione - afferma - per operazioni di sciacallaggio nelle case abbandonate». Motivo per cui, d’intesa con il Guardasigilli, «abbiamo deciso di dare vita a un nuovo reato per punirlo, che non sappiamo ancora quale nome avrà». Ma «in ogni caso, posso annunciare già da ora che le pene saranno molto severe. Perché chi si abbassa, in un momento come questo, a compiere queste azioni, dimostra di avere dentro di sé un disvalore morale assoluto». La previsione di questo reato, aggiunge, «sarà fatta quanto prima» e il presidio affidato «ai carabinieri». Inoltre, il ministro della Difesa «sta mettendo in campo l’esercito» per migliorare il presidio del territorio.
L’azione del governo, sottolinea il Cavaliere, si concentra anche sull’edilizia scolastica. E tra le iniziative, Berlusconi ricorda i «16 milioni di euro trovati nel bilancio del ministero dell’Istruzione, per dare immediatamente il via alla ricostruzione della Casa dello studente» distrutta dal sisma. A chi gli chiede, invece, della quasi totale inagibilità dell’ospedale aquilano, risponde: «È una costruzione che deriva dal 1960, quando le tecniche antisismiche non erano ancora così conosciute. Se ci saranno delle responsabilità, emergeranno». E più in generale, ipotizza, per la ricostruzione si potrebbe anche intervenire con una «tecnica antisismica giapponese».
Infine, il premier si toglie un sassolino.

E dinanzi a una nuova polemica che inizia a montare sulla stampa estera, Berlusconi replica: «Non è stato assolutamente fuori luogo definire davanti a dei bambini le tendopoli come un campeggio», paragone formulato martedì durante un sopralluogo. A loro, spiega Berlusconi, «serve, è necessario un clima di gioco. Anche per questo abbiamo pensato ai medici clown e i bambini - conclude - non devono vivere in un’atmosfera di tragedia e di morte».

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