Ecco il primo festival di Monteverdi

Una preziosa scelta dei madrigali verrà proposta in alcuni palazzi storici fino a domenica

Pietro Acquafredda

Roma, che si dimostrò inospitale con Claudio Monteverdi, quando papa Paolo V Borghese gli rifiutò l’incarico di Maestro di cappella, al quale il celebre musicista teneva molto, quattro secoli dopo gli dedica un intero festival, breve ma ben congegnato - il primo a memoria d’uomo - per iniziativa dell’Accademia Filarmonica; protagonista il ben noto ensemble vocale/strumentale «Concerto Italiano» diretto da Rinaldo Alessandrini.
L’inaugurazione è prevista questa sera al teatro Olimpico mentre le successive tre serate saranno ospitate da palazzi storici di grande importanza (Palazzi Farnese, Barberini, Pamphilj), da domani a domenica 14 per complessive quattro intense serate.
Si ascolteranno madrigali di ogni genere stile forma e intensità ma tutti di incomparabile bellezza, per i livelli di perfezione somma da essi raggiunti, nel Rinascimento come nel Barocco, specie nel rapporto musica/parola, oggetto di accesa discussione fra letterati e musicisti. Degli otto libri (raccolte) di madrigali monteverdiani due saranno squadernati e percorsi in lungo e in largo, l’Ottavo e il Sesto, quest’ultimo nella serata conclusiva a Palazzo Pamphilj.
All’Ottavo libro, di «madrigali guerrieri e amorosi», «Concerto Italiano» attinge, con ottima scelta, per la serata inaugurale, offrendo ai romani uno dei capolavori assoluti della storia della musica, nonostante sia poco eseguito: quel «Combattimento di Tancredi e Clorinda» dalla Gerusalemme Liberata di Tasso (Libro XII) che, al suo battesimo veneziano durante il Carnevale del 1624, nel palazzo del nobile Girolamo Mocenigo, poco mancò che inducesse al pianto il privilegiato ed esclusivo uditorio di invitati che, naturalmente «con molto applauso lo ascoltò e lodò», come racconta lo stesso Monteverdi; il quale, in una lunga avvertenza al celebre madrigale «drammatico» in stile rappresentativo, consiglia di cominciare la serata con altri madrigali e poi di far irrompere nella sala da musica, senza preavviso, Clorinda, «a piedi armata» e Tancredi a cavallo e pur egli armato, seguiti da un narratore che introduce la storia e fa poi da raccordo fra i protagonisti i quali si muoveranno e gesticoleranno in base a ciò che i versi esprimono, e gli strumenti avranno da osservare diligentemente ritmi, colori e armonie, scrupolosamente annotati da Monteverdi che, dopo indimenticabili esperienze nel campo dell’opera (Orfeo, Arianna) aspira a realizzare l’ipotesi non più avveniristica di un «teatro di suoni».


La storia, ben nota e di forte impatto emotivo, racconta di Clorinda, eroina musulmana segretamente amata dal suo antagonista Tancredi; e di come i due, impossibilitati a riconoscersi a causa delle rispettive armature, si incontrino e si combattano con tale accanimento che Tancredi ferisce a morte Clorinda.
Accademia Filarmonica. Festival Monteverdi. Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini. Teatro Olimpico ore 21. Info: 06.3265991.

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