Un brevetto tutto italiano, resina da iniettare nel sottosuolo per migliorare il terreno sotto le fondamenta degli edifici. L'idea di un maestro di scuola, Carlo Canteri, che si è fatta multinazionale. È la Uretek, con sede a Bosco Chiesanuova, nel veronese, dal 1990 che raggruppa società indipendenti in 60 Paesi, legate fra loro da scambi di brevetti e conoscenze.
«Quando parliamo di Uretek srl ci riferiamo alle sedi di 6 paesi del centro Europa - ci spiega l'ingegnere Alberto Pasquetto, responsabile della comunicazione - i numeri di questa realtà raccontano di 15 mila interventi dal '90 ad oggi, di 100 addetti e di oltre 40 milioni di fatturato all'anno. Ma quello che conta è che siamo un'azienda sana e in crescita, che assume in tempi di crisi». La fortuna di questa attività sta nella bassa invasività, il lavoro si realizza senza scavi e facendo fori con un diametro di 2 centimetri e mezzo - precisa Pasquetto che è anche socio dell'associazione Geotecnica italiana - La resina si comporta come le radici di un albero che penetrano nel terreno e lo compattano. Quando il terreno sottostante gli edifici si secca o cede, si creano dei vuoti che vanno riempiti per evitare che sui muri compaiano pericolose crepe».
E qui interviene Uretek con iniezioni di resina espandente, attraverso tubicini infilati nel terreno. Ma non tutte le crepe devono preoccupare, in certi casi, a fessurarsi è solo l'intonaco.
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